sabato 16 novembre 2024

DI COSA MI ACCUSATE?

 

Di cosa mi accusate? è una poesia contenuta nella raccolta Inferno.
In questa poesia parlo della detenzione illegale in Egitto dell'attivista Patrick Zaki, detenuto per più di un anno senza un'accusa formale solo perché colpevole di aver denunciato sui social i crimini del regime egiziano.
La vicenda di Zaki, insieme a quella di Regeni, va ricordata perché deve ricordarci cosa i nostri governanti sono disposti a tollerare in nome degli accordi economici e sui migranti, e soprattutto sono vicende che vanno ricordate quando qualcuno cerca di proporre l'Egitto come paese sicuro per il rimpatrio dei migranti.
Nella poesia faccio parlare lo stesso Zaki, vittima della detenzione illegale, che chiede ai suoi carcerieri:
Di cosa son colpevoli gli occhi
che private della luce del sole?
E ancora:
Son colpevoli i miei occhi
se hanno visto gli spari sulla folla?
Questa poesia, sebbene ispirata dalla vicenda di Zaki e scritta per essa, è valida per tutte quelle persone incarcerate ingiustamente dai regimi totalitari di tutto il mondo.


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Francesco Abate

4 commenti:

  1. Quel che è più grave è che certi regimi (ma anche certi governi che aspirano a diventar regimi) sacrificano i loro stessi cittadini, la gente comune e gli ultimi per i loro sporchi interessi. Per questo loro non sopportano chi ha occhi per vedere, orecchie per sentire e testa per pensare.

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    1. Chi vuole il potere usa tutto e tutti solo in funzione del potere stesso, anche le persone diventano strumenti da usare oppure cancri da estirpare.

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  2. Direi che hai detto tutto. E lo hai detto bene. "Paese sicuro"

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