venerdì 22 novembre 2024

STORIA DELLA BAMBINA INFRANTA (DIALOGHI - NUDI) DI LUISA TRIMARCHI

 

Storia della bambina infranta (dialoghi - nudi) è una raccolta di poesie pubblicata nel 2023 dalla poetessa Luisa Trimarchi.
Il libro è un progetto che abbina le parole della poesia alle immagini, permettendo così di percepire gli stati d'animo che vuole rappresentare e allo stesso tempo di osservarli.
Le poesie sono i mille frammenti della bambina/donna fatta a pezzi dal mondo circostante, un mondo che vuole ridurla al silenzio, annichilirla, diluirne l'essenza e relegarla all'oblio. A questo crudele destino la bambina/donna non si rassegna: combatte contro la corrente per non annegare, rimane a galla e non smette di combattere per ogni molecola di vita.
Il femminile rappresentato da questa raccolta subisce ogni sorta di tortura, vive costantemente a contatto con mille tipi di morti diverse; la bambina/donna è rotta e finisce per non essere mai nata, eppure nella sua condizione priva di vita non smette di bussare ancora alle pareti, non si arrende. 
Lo stile delle poesie, inframezzato da frequenti parentesi e trattini, rende tutto frammentato, appunto infranto, eppure questa frammentazione non impedisce all'opera di presentarsi come un corpo unico e coerente, perché la bambina, seppur infranta, resta una persona intera in grado di far sentire la propria voce in questo mondo che vuole ridurla al silenzio ed alla non-esistenza.

Storia della bambina infranta (dialoghi - nudi) è una lettura che mette in contatto allo stesso tempo con le angosce di chi viene tenuto con la testa sott'acqua e con la speranza di chi sa che troverà il modo per respirare ancora.

Francesco Abate

sabato 16 novembre 2024

DI COSA MI ACCUSATE?

 

Di cosa mi accusate? è una poesia contenuta nella raccolta Inferno.
In questa poesia parlo della detenzione illegale in Egitto dell'attivista Patrick Zaki, detenuto per più di un anno senza un'accusa formale solo perché colpevole di aver denunciato sui social i crimini del regime egiziano.
La vicenda di Zaki, insieme a quella di Regeni, va ricordata perché deve ricordarci cosa i nostri governanti sono disposti a tollerare in nome degli accordi economici e sui migranti, e soprattutto sono vicende che vanno ricordate quando qualcuno cerca di proporre l'Egitto come paese sicuro per il rimpatrio dei migranti.
Nella poesia faccio parlare lo stesso Zaki, vittima della detenzione illegale, che chiede ai suoi carcerieri:
Di cosa son colpevoli gli occhi
che private della luce del sole?
E ancora:
Son colpevoli i miei occhi
se hanno visto gli spari sulla folla?
Questa poesia, sebbene ispirata dalla vicenda di Zaki e scritta per essa, è valida per tutte quelle persone incarcerate ingiustamente dai regimi totalitari di tutto il mondo.


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Francesco Abate

martedì 12 novembre 2024

LABORATORIO PALESTINA DI ANTONY LOEWENSTEIN

 

Laboratorio Palestina è un saggio pubblicato nel 2023 dal giornalista d'inchiesta australiano Antony Loewenstein.
In questo libro, l'autore ci racconta come Israele abbia usato l'occupazione della Palestina per affinare i propri strumenti di morte e di controllo, diventando uno dei più potenti esportatori di tecnologie militari e spionistiche. Israele nel corso della storia, sia più remota che più recente, ha venduto le proprie armi e tecnologie tanto a nazioni ufficialmente "corrette" (anche se fa ridere considerare corretto chi usa le bombe per esportare la democrazia) quanto a governi corrotti e sanguinari. Non solo USA ed UE hanno potuto usufruire delle potenti armi israeliane, ma anche la Russia ha acquistato software per il controllo, così come Myanmar ha potuto perpetrare il genocidio dei Rohingya usando i preziosi strumenti di morte acquistati da Israele.
Loewenstein ci mostra come Israele abbia lucrato e lucri tuttora sulla vendita di armi, prodotti testati sui palestinesi sin dal 1948. La lettura di questo libro però non serve solo a dimostrare il totale spregio dei diritti umani del governo israeliano, che stiamo vedendo chiaramente da quando è iniziata questa nuova e terrificante fase del genocidio palestinese, ma getta una luce inquietante sul futuro di tutti noi.
Israele sui palestinesi non sta testando solo armi e strumenti di morte, sta anche affinando hardware e software utili al controllo della popolazione e dei singoli individui. Alcuni di questi strumenti, come ad esempio i droni, vengono già usati dall'Unione Europea nel mar Mediterraneo per il controllo dei flussi migratori. L'uso sui territori dei nostri paesi di tecnologie utili al controllo delle persone apre la strada ad un futuro inquietante; come è facile prevedere, cominceranno a controllare gli immigrati irregolari, dei cui diritti purtroppo interessa poco a tutti (basta vedere le deportazioni in Albania), poi passeranno ai delinquenti, infine controlleranno tutti i cittadini, un po' come già avviene in Cina.
La lettura di questo saggio, oltre ad illuminare oscuri scenari neanche troppo futuri, evidenzia anche l'ipocrisia della comunità internazionale, solita applicare quei doppi standard che negli anni l'hanno spogliata di ogni autorità. L'autore riflette come sia ambiguo da parte della comunità occidentale (USA ed UE su tutti) condannare senza appello i controlli troppo invasivi fatti sulla popolazione dalla dittatura cinese, salvo poi non pronunciare verbo sui controlli biometrici che i palestinesi devono subire ad ogni check point israeliano quando si spostano all'interno del proprio territorio. L'ambiguità si rivela anche di fronte al genocidio: dure parole di condanna sono state pronunciate dall'occidente contro il genocidio degli uiguri perpetrato dalla Cina nella regione dello Xinjiang, invece chiunque provi in Europa o negli USA a parlare di genocidio palestinese viene accusato di antisemitismo. Come si spiega questo doppio standard? Facile: se tutti i paesi europei e gli USA sanno di aver bisogno delle tecnologie israeliane, è ovvio che si guardino bene dall'indispettirne i governanti che, consapevoli del loro potere, ne approfittano e calcano la mano senza pietà.
La realtà è questa: Israele perpetra un genocidio sui palestinesi e per farlo affina le proprie tecnologie militari, che poi rivende a chiunque ne faccia richiesta, e questo spinge gli altri governi a non essere mai troppo duri con loro. E le vittime di questo sistema marcio, perverso e sanguinario, dove i soldi valgono più del sangue e delle anime, sono i palestinesi, vittime di un invasore prepotente e privi di sostenitori, perché dal loro massacro tutti sentono di poterci guadagnare. Laboratorio Palestina è quindi un saggio sulla nostra epoca, un tempo in cui denaro e potere valgono più di qualsiasi diritto umano, alla faccia di tutta la fetida retorica che sgorga come liquame dai parlamenti e dai giornali.

Francesco Abate

martedì 5 novembre 2024

XINJIANG

 

Xinjiang è una poesia contenuta nella raccolta Inferno.
In questa poesia parlo della persecuzione degli uiguri portata avanti dalla Cina, la quale nella regione dello Xinjiang ha costruito veri e propri campi di concentramento in cui la popolazione musulmana è costretta ai lavori forzati, oltre ad essere sottoposta ad una dura rieducazione. La dittatura cinese vuole cancellare una popolazione non eliminandola fisicamente, ma prova a cancellarne l'anima.
A differenza che col genocidio palestinese, su questa violazione dei diritti umani l'Occidente si è fatto sentire, perché perpetrato da un nemico, ma sono state chiacchiere buttate al vento, perché molti paesi occidentali continuano a fare affari con questa dittatura crudele e disumana. I soldi vincono su tutto.

Guarda l'amore di mamma tua
che tanto ti stringe da toglierti il fiato,
respiro blasfemo che ti fa parlare
una lingua che lei non capisce.


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Francesco Abate