domenica 26 gennaio 2025

ARMENIA

 

Armenia è una poesia inclusa nella raccolta Inferno.
In questa poesia parlo del Grande Crimine, il nome col quale gli armeni indicano il genocidio perpetrato nei loro confronti dall'Impero ottomano tra il 1915 e il 1916. Ad oggi la Turchia ancora si rifiuta di riconoscere questo terribile crimine e addirittura persegue chi ne parla.
Al di là delle ragioni che causarono il genocidio armeno, la cosa più importante da ricordare è che fece circa tre milioni di morti, cioè spezzò tre milioni di esistenze, cosa che ancora oggi si tende a sottovalutare quando si discute di fatti del genere.
Vi lascio i versi conclusivi della poesia, che riassumono tutto il concetto:
"Il Grande Crimine ci ha strappato le madri
e il turco finge che non c'era
ma sua era la sciabola che vibrava i colpi
sotto cui i nostri cuori si fermavano."


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Francesco Abate

4 commenti:

  1. La storia non insegna proprio niente. Non insegna e non ricirda. Periodo indicato per ricordare genocidi e altre facezie umane.
    Complimenti. Un salutone

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    1. Come tutti i maestri, la storia non può niente se i discenti non vogliono imparare.
      Il mondo purtroppo è pieno di genocidi, in Africa nemmeno si contano più.
      Ti ringrazio. Buona serata.

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  2. Negare ed addirittura proibire il ricordo penso sia una vigliaccheria che si aggiunge ad altra vigliaccheria!

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    1. Purtroppo la memoria del passato è un'arma contro la violenza, per questo viene attaccata in ogni modo.

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