mercoledì 4 maggio 2022

SIAMO TUTTI UN PO' TACCHINI

 

Ho il piacere di presentarvi la mia ultima poesia, Il Tacchino.
Quante volte ci capita di guardare con adorazione, magari di amare, qualcuno o qualcosa che poi finisce per ferirci? Ho usato l'immagine del tacchino che guarda adorante la mano dell'allevatore, quella mano che lo ucciderà, per rievocare l'ingenuità di cui tutti noi siamo spesso vittime.
Oltre al messaggio finale della poesia, mi piace sottolineare come la natura sia un'infinita fonte di ispirazione.

Vi ricordo che potete trovare tutte le mie poesie già pubblicate nella pagina Le mie poesie.

Buona lettura.

Francesco Abate

6 commenti:

  1. Una poesia molto toccante, bella e coinvolgente. Un paragone col tacchino alquanto originale. Molto apprezzata.

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    1. Grazie mille! Mi è piaciuta l'idea di usare un animale insolito per il tipo di poesia.

      Un abbraccio.

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  2. Il tacchino, che idea pazzesca! In Sardegna diciamo che quando uno fa così è come un paguro. Bella poesia :-)

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    1. Ti confesso che l'idea mi è venuta osservando il tacchino nel mio giardino. La natura ti ispira nei modi più insoliti.
      Grazie mille.

      Baci!

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  3. Io ho sempre pensato allo sguardo di Bambi, più che di un tacchino. Il punto vero però sta nello smettere di farci ferire. Ti abbraccio e complimenti per la poesia.

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    1. Purtroppo tendiamo a farci sedurre da chi ci dà qualcosa, dimenticando però che raramente le persone danno senza un secondo fine.
      Grazie mille.

      Un abbraccio.

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