domenica 19 luglio 2020

PUBBLICATO "IL CANTO DI BACCO"


Sono felice di comunicarvi la pubblicazione della poesia Il canto di Bacco sul sito Spillwords.com.

Si tratta di una poesia in cui canto la passione carnale, che è la celebrazione del legame tra l'uomo e la natura. 
Ne L'amante di lady Chatterley, David Herbert Lawrence ci mostra la passione dei sensi come unica via di fuga dalla civiltà industriale, che deforma i corpi e le anime delle persone, e come unica strada per tornare ad una condizione di armonia col mondo e la natura.
Io sposo in pieno il punto di vista di Lawrence; solo tornando a vivere passioni e sentimenti con intensità e senza i filtri posti dalla morale potremo tornare a esprimerci ognuno nella propria unicità e diventare di nuovo umani.
In questa poesia perciò ho voluto celebrare la passione e la comunione che essa crea con la natura.

Vi ricordo che nella pagina "Le mie poesie" troverete l'elenco di tutte le poesie che ho pubblicato e i link dove potrete leggerle.

Grazie e buona lettura.

Francesco Abate

martedì 14 luglio 2020

COMMENTO AL CANTO "NELLE NOZZE DELLA SORELLA PAOLINA"


Poi che dal patrio nido
i silenzi lasciando, e le beate
larve e l'antico error, celeste dono,
ch'abbella agli occhi tuoi quest'ermo lido,
te nella polve della vita e il suono
tragge il destin ...
Composto a Recanati tra ottobre e novembre del 1821, Nelle nozze della sorella Paolina è un canto patriottico che Leopardi scrisse prendendo spunto dalle annunciate nozze di sua sorella. Si trattava di un matrimonio d'interesse, consigliato a Paolina dallo stesso Giacomo, che andò a monte perché si scoprì che il futuro sposo, il nobile di Urbino Andrea Peroli, non era ricco come pensavano.

Si tratta di una canzone composta da sette strofe di quindici versi ciascuna. Tutte le strofe hanno lo stesso schema, a eccezione della quarta che presenta delle differenze nei primi sei versi.

Nelle nozze della sorella Paolina è un canto patriottico, qui però il poeta si concentra sull'educazione da impartire alle future generazioni. Egli auspica che i giovani ricevano un'educazione eroica, opposta a quella cristiana che invece promuove la passività.

Alla sorella dice che i suoi figli saranno infelici (miseri) oppure codardi, questo perché i costumi corrotti hanno creato un dissidio tra la fortuna e il valore, e le augura che siano infelici perché così la loro virtù sarà glorificata nei secoli successivi. Non può accadere che il loro valore sia riconosciuto prima della morte perché "virtù viva sprezziam, lodiamo estinta".
Nella terza e nella quarta strofa Leopardi si rivolge alle donne in generale. Nella terza sottolinea il ruolo fondamentale che hanno nell'educazione dei giovani, nella quarta invece esorta le fanciulle a non innamorarsi dei vili che non provano piacere di fronte alle manifestazioni potenti della vita ("...O spose, / o verginette, a voi / chi de' perigli è schivo, e quei che indegno / è della patria e che sue brame e suoi / volgari affetti in basso loco pose, / odio mova e disdegno").
Le ultime due strofe del canto rimandano all'episodio di Virginia, figlia del plebeo Lucio Virginio, uccisa dal padre per essere salvata dalle voglie di Appio Claudio. Leopardi la cita come esempio di virtù che vive nell'eternità perché preferì la morte alla perdita della propria dignità.

Il canto Nelle nozze della sorella Paolina offre diversi spunti, ma voglio segnalarlo anche come occasione per scoprire la figura molto interessante di Paolina Leopardi.
Paolina non fu solo la sorella di Giacomo, fu una donna molto colta (parlava correntemente il francese ed eccelleva in altre materie) che collaborò attivamente ai progetti culturali del padre. Ebbe una vita poco felice a causa del dissesto familiare e delle eccessive ristrettezze a cui la costrinse la madre. Solo una volta fu innamorata davvero, ebbe però la forza di rinunciare alle nozze quando scoprì di non essere amata.
Paolina Leopardi è un personaggio di cui poco si sa e poco si parla, eppure a mio parere è molto interessante e va approfondito.

Francesco Abate

giovedì 9 luglio 2020

ESTRATTO N°6 DEL ROMANZO "I PROTETTORI DI LIBRI"


Fu preso dallo sconforto quando ricordò che a ogni razzia, non appena le pistole iniziavano a sparare, le gambe gli tremavano e il cuore sembrava scoppiargli.
Era un codardo, non poteva negare questa verità nemmeno a se stesso. Eppure avrebbe tanto voluto essere decisivo in qualche modo, diventare importante per quel gruppo che ormai da anni era la sua vita. In fondo, pensò, sarebbe bastato avere un'idea brillante, un'intuizione che potesse tirare il gruppo fuori da quel periodo magro, per guadagnare il rispetto del capo e dei compagni.
Cominciò a ragionare, a chiedersi in quale modo rubare tanti viveri o abbastanza soldi per comprarli dai contrabbandieri.
Un'intuizione lo scosse completamente, di colpo sentì che la sua meta non era poi così lontana.

***

Chi è il codardo protagonista di questo estratto? Di quale gruppo fa parte? Qual è il suo ruolo nella storia? Qual è la sua intuizione?
A queste domande potrete avere risposta acquistando I Protettori di Libri su uno dei link che trovate andando in questa pagina. Il romanzo è disponibile sia in formato cartaceo che elettronico.
Dopo averlo letto, non dimenticate di lasciare un commento sul blog, su Facebook o su Twitter.

Grazie e buona lettura.

Francesco Abate 

lunedì 6 luglio 2020

RECENSIONE DEL ROMANZO "ORGOGLIO E PREGIUDIZIO" DI JANE AUSTEN


Orgoglio e pregiudizio è uno dei romanzi più importanti della scrittrice inglese Jane Austen
Pubblicato nel 1813, è un'opera che nella sua semplicità non smette ancora oggi di affascinare, per questo resta molto popolare. A testimoniare l'importanza che Orgoglio e pregiudizio ha ancora oggi ci sono un remake cinematografico realizzato nel 2005 e un romanzo horror ispirato a quello di Jane Austen, intitolato Orgoglio e pregiudizio e zombie, pubblicato nel 2009. Sebbene nel caso del romanzo horror siamo in presenza di un'opera dal gusto discutibile, in cui il Regno Unito è infestato da zombie e le sorelle Bennet sono guerriere armate di katana, dobbiamo tenerne conto per capire quanto il romanzo di Jane Austen sia in grado di soddisfare anche i gusti dei lettori moderni.

Protagonista della vicenda è Elizabeth, figlia secondogenita della famiglia Bennet. I Bennet sono una famiglia agiata che vive in campagna. 
La tranquilla vita di campagna viene sconvolta dall'arrivo di mr.Bingley, il quale subito diventa oggetto di interesse di tutte le famiglie della zona; è soprattutto il suo patrimonio a destare l'interesse di molte ragazze in cerca di un buon matrimonio. Mr.Bingley in campagna porta anche sua sorella e il suo migliore amico, mr.Darcy, un uomo molto nobile e molto ricco ma anche straordinariamente arrogante. In poco tempo mr.Bingley attira su di sé le simpatie di tutti, mentre mr.Darcy viene da tutti preso in antipatia.
Tra la sorella maggiore di Elizabeth, Jane, e mr.Bingley nasce una tenera storia d'amore, osteggiata però dalle mire della sorella dell'uomo e dalle cattive supposizioni di mr.Darcy. Dopo un periodo felice per Jane, mr.Bingley improvvisamente lascia la tenuta di campagna e non prende più contatti con lei.
Elizabeth soffre molto per la sorella ed è sicura che dietro questa partenza repentina ci sia lo zampino di mr.Darcy, sul conto del quale ha avuto notizie terribili dal giovane e amabile mr.Wickham.
Come sempre della trama non vi dico di più per non rovinarvi il gusto della lettura.

Orgoglio e pregiudizio è lo sguardo attento dell'autrice su un pezzo di mondo. Come uno scienziato realizza un esperimento in un piccolo laboratorio per avere un'immagine della realtà intera, così Jane Austen crea un microcosmo che le permette di osservare i guasti del mondo dell'epoca.
A dominare tutte le vicende che si susseguono nel romanzo è l'ossessione delle donne per i matrimoni d'interesse. L'autrice mostra come molte non pensassero ad altro, dimenticando completamente la purezza del sentimento amoroso e condannandosi a vite infelici; purtroppo tante avevano bisogno di quello squallido mezzo per garantirsi una vita decente ed essere accettate in società (e gli uomini ne approfittavano). 
Ad accompagnare il tema del matrimonio d'interesse c'è quello dell'ipocrisia della società. Le persone non venivano giudicate per le loro capacità, ma solo per i patrimoni posseduti e per le qualità ostentate in pubblico; Jane Austen ci mostra un mondo in cui l'apparenza è tutto. La società è ipocrita non solo per la sua incapacità di giudicare le persone per i reali meriti e demeriti, ma soprattutto per la sua tendenza a farlo secondo la convenienza; lo vediamo in mrs Bennet (madre di Elizabeth) nei confronti di mr.Darcy: lo disprezza e lo trova antipatico finché non scopre che è interessato alla figlia.
Altro tema importante del romanzo è l'arroganza dell'aristocrazia, che vediamo benissimo quando la nobile Catherine de Bourgh, contraria a una relazione tra suo nipote mr.Darcy ed Elizabeth (relazione che nemmeno c'è), si permette di andare a casa della ragazza e accusarla di aver circuito il nipote per trarne un vantaggio, senza neanche considerare l'ipotesi (vera) che lui si fosse dichiarato a lei.

I personaggi principali di questo romanzo sono i membri della famiglia Bennet e i nobili con cui intrecciano i loro sentimenti.
Elizabeth è l'assoluta protagonista. Secondogenita, non è bellissima ma è dotata di grande spirito, è molto intelligente e risoluta. Pur essendo sveglia e razionale, anche lei cade nella trappola delle apparenze e si fa subito una pessima idea di mr.Darcy, credendo anche alle brutte cose sul suo conto che sente da mr.Wickham. Sebbene ingannata, la sua ragione vivace le fa capire la verità dopo aver conosciuto la versione di mr.Darcy. Alla fine riesce a contrarre un matrimonio vantaggioso e felice senza rinunciare al vero amore.
Jane, sorella primogenita di Elizabeth, è una ragazza dal cuore d'oro. Ha il difetto però di non vedere mai il male nelle persone nemmeno quando è palese, questo le fa avere nella vicenda un ruolo molto passivo. Il suo buon cuore e le azioni della sorella le permettono di sposare mr.Bingley, così anche lei ha un matrimonio sia vantaggioso che felice.
Mary è la terzogenita della famiglia Bennet. Molto dedita agli studi, si concentra sulla conoscenza e le arti e si disinteressa completamente della vita reale. 
Lydia è la quarta figlia della famiglia Bennet. Stupida e civetta, passa il tempo a farsi corteggiare dagli ufficiali ed a sognare un grande matrimonio con uno di loro. Si innamora di mr.Wickham e con lui fugge via, costringendo così i genitori a farli sposare per evitare uno scandalo. Non si pente mai della sua azione, ma nel finale del romanzo si intravede il rapporto squallido in cui è intrappolata.
Kitty è la quinta e ultima figlia della famiglia Bennet. Subisce molto l'influsso di Lydia; si dedica esclusivamente agli ufficiali poi, quando Lydia scappa, viene maggiormente controllata dai genitori e torna a comportarsi in modo responsabile.
Mr.Bennet è il padre di Elizabeth. Si tratta di un uomo dalla mentalità moderna, infatti stravede per Elizabeth e per la sua indipendenza, ma trascura troppo l'educazione delle figlie e ne paga le conseguenze quando Lydia compie la sua fuga.
Mrs.Bennet è la madre di Elizabeth, è una donna ipocrita e ossessionata dall'idea di far contrarre matrimoni vantaggiosi alle figlie. La sua opinione sulle persone che entrano in casa cambia in funzione del vantaggio che possono portare: disprezza mr.Collins eppure preme perché Elizabeth lo sposi; stravede per mr.Bingley quando corteggia Jane, lo disprezza quando va via senza neanche chiedersi le ragioni di una tale scelta; disprezza mr.Darcy finché questi non corteggia Elizabeth; lancia parole d'odio contro mr.Wickham finché non accetta di sposare Lydia, dopo magicamente le diventa simpatico. La felicità delle figlie non la prende mai in considerazione, per lei contano solo i vantaggi economici e sociali.
Mr.Bingley è un ricco giovane che compra una tenuta di campagna vicino la casa dei Bennet. La sua ricchezza attira le attenzioni di tutto il vicinato e il suo carattere lo rende subito molto apprezzato, è infatti cordiale e di buon cuore. Si innamora di Jane e con lei è sempre sincero, ha però il difetto di farsi troppo condizionare da mr.Darcy, tanto da subordinare il proprio amore per la ragazza alle cattive impressioni avute dall'amico.
Mr.Darcy è un uomo nobile e molto ricco. La sua posizione sociale lo rende molto arrogante e sempre pronto a giudicare male chi fa parte di una classe sociale inferiore. Molto legato alle apparenze e alle regole della buona società, pur di non violarle combatte contro l'amore che in lui nasce per Elizabeth. Alla fine ha però il buon senso di cedere alle ragioni del cuore e sfida perfino la nobile zia, la quale per ragioni di convenienza sociale è contraria alla relazione con Elizabeth, inoltre rimedia al cattivo influsso avuto sull'amico mr.Bingley e ne favorisce l'unione con Jane.

Orgoglio e pregiudizio è un romanzo che per i temi trattati e il modo in cui è scritto, molto scorrevole e di facile lettura, ancora oggi viene letto e apprezzato.
Si tratta di un'opera che mostra il modo in cui un sentimento come l'amore venisse all'epoca piegato alle logiche economiche e sociali, come il cuore passasse decisamente in secondo piano e come nessuno si curasse della felicità delle spose. Questo tema credo lo renda tanto moderno da destare interesse ancora oggi, infatti in molti paesi i matrimoni di interesse sono ancora attualità.
La forza di questo romanzo è anche la leggerezza dietro cui Jane Austen è stata capace di nascondere temi tanto delicati. La storia d'amore tra Elizabeth e mr.Darcy è la classica storia che ancora oggi appassiona il grande pubblico, fatta di una ragazza indipendente e desiderosa del vero amore, di un uomo disposto a ogni cosa pur di conquistarla, e di un sentimento tenero che si sviluppa da un'ostilità iniziale. In questo romanzo c'è il romanticismo e c'è la critica sociale.
L'unica pecca che trovo in Orgoglio e pregiudizio è che l'autrice ci mostra le catene che legavano le donne dell'epoca ma non le recide in alcun modo. Elizabeth ottiene la felicità grazie all'amore di un "principe azzurro" che le permette anche di salire nella scala sociale, di fatto il suo trionfo è figlio dell'azione di un altro e non della sua determinazione; al contrario in Jane Eyre abbiamo una protagonista femminile che pur di restare fedele ai suoi principi rinuncia all'amore, ottenendo alla fine la felicità in una relazione sincera ma esterna alle regole della società. In Orgoglio e pregiudizio l'unica a contrarre un matrimonio fuori dalle "regole" è Lydia, lo fa però in modo avventato e cadendo nella trappola di un poco di buono, condannandosi così all'infelicità; l'autrice quindi ci mostra il male ma non mostra una cura.

Francesco Abate