martedì 14 novembre 2023

LA STRAGE DEGLI INNOCENTI

 

In questa foto vediamo un gruppo di pericolosi terroristi di Hamas colpiti dai bombardamenti israeliani.
Lasciando da parte l'ironia, quello che Israele sta facendo in Palestina in questo momento è così crudele e disumano da risultare poco digeribile perfino per nostri media, storicamente filo-americani e di conseguenza filo-sionisti. Credo sia difficile contestare che, per quanto crudele possa essere un attacco terroristico, non può giustificare la distruzione di un'intera comunità, così come dovrebbe essere facile capire che Hamas non è l'intera Palestina e che i palestinesi spesso sono spinti tra le braccia dei terroristi proprio dalle crudeltà israeliane.
Quello che poco si dice, ma che è importante per capire a fondo quanto atroce sia l'azione israeliana in Palestina, è cosa accadeva immediatamente prima dell'attacco di Hamas e della conseguente, sproporzionata, reazione israeliana. Sin dalle ultime elezioni israeliane, che hanno permesso a Netanyahu di formare un governo con l'estrema destra del paese, i sionisti hanno provocato la reazione palestinese con il costante vilipendio dei loro luoghi sacri, con aggressioni ed arresti arbitrari. Non che lo stato di cose fosse così nuovo, Israele sin da quando ha invaso il territorio palestinese e ha iniziato a rubarlo si comporta con prepotenza, ma negli ultimi mesi si era chiaramente manifestata da parte dei governanti israeliani la volontà di provocare una reazione.
Sin dal 1946 Israele occupa abusivamente il territorio palestinese, lo depreda, rinchiude i palestinesi in aree sempre più ristrette e contro di loro usa ogni sorta di prepotenza. Con le dovute proporzioni, quello che Israele sta facendo ai palestinesi ricorda molto ciò che gli statunitensi fecero ai nativi americani. Essere contro Israele non significa essere antisemiti, questo è un giochetto vittimistico che i sionisti e i loro complici usano per colpevolizzare l'intera opinione pubblica a loro contraria; essere contro Israele significa essere contro un gruppo di invasori che ha occupato e sta devastando un territorio, il tutto con la complicità della comunità internazionale. 
Detto questo, è importante leggere il momento storico attuale. Dietro un gioco politico crudele che va avanti da decenni, e che forse ha subito una brusca accelerazione per via della guerra in Ucraina (il sospetto che ci sia lo zampino della Russia non può essere ignorato), non dobbiamo commettere l'errore di sventolare le bandiere e fare il tifo. In questo momento sotto le bombe ci sono uomini, donne e bambini che stanno morendo, persone a cui viene negato il diritto all'esistenza perché nate sotto la bandiera sbagliata. Chiunque non si scaglia con decisione contro tale abominio è complice, non creda l'Onu che basti qualche smozzicata dichiarazione per pulirsi la coscienza; chi rivolge la propria rabbia contro persone che non c'entrano niente e hanno la sola colpa di essere ebrei, cogliendo l'occasione per sfogare odi che hanno ben altre poco nobili radici, è altrettanto colpevole. 
Cerchiamo per una volta di essere razionali: lo stato di Israele è colpevole e va fermato, la Palestina è vittima e va liberata. Tutto il resto sono chiacchiere.

Francesco Abate

2 commenti:

  1. Concordo.
    Hamas e Israele sono i migliori alleati dei loro nemici.
    Gli uni giustificano l'esistenza degli altri e viceversa.
    La comunità internazionale dovrebbe smettere di guardare e non fare nulla di nulla

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Purtroppo la comunità internazionale guarda solo gli interessi economici, quindi l'occidente sostiene Israele e sorvola sulle crudeltà che commette contro i palestinesi, mentre Cina e Russia sostengono Hamas in chiave anti-israeliana. Nel mezzo, la povera gente crepa.

      Elimina

La discussione è crescita. Se ti va, puoi lasciare un commento al post. Grazie.