martedì 11 novembre 2025

PARLIAMO DI EUDEMONIA: APATE, LA DEA DEGLI INGANNI

 

Apate, la dea degli inganni, compare a Francesco e Dante lungo il viaggio alla ricerca di Dio, segnandone una svolta fondamentale.
La dea appare come una snella figura femminile dal corpo simile a una pantera, capace di far abbassare la guardia allo sprovveduto che a lei si approccia con superficialità, al quale impedisce di vedere i serpenti che guizzano sul suo capo come capelli demoniaci. Francesco, da persona impulsiva qual è, si lascia ingannare, ma Dante, che guarda con gli occhi della ragione, scopre subito gli inganni che nasconde Apate e riesce ad affrontarla. L'esito dello scontro, oltre ad essere decisivo per il viaggio dei due pellegrini, svela come dietro ad Apate si nasconda un incredibile segreto.
Per la costruzione della figura di Apate mi sono ispirato all'arte figurativa dell'antica Grecia, dove compare appunto con la pelle di pantera e serpenti nei capelli.
Con lo scontro tra i protagonisti e Apate, si chiude la prima parte di Eudemonìa, che appunto prende il nome della dea.


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Francesco Abate

2 commenti:

  1. Un'opera molto vasta ed articolata la tua, quasi un'opera filosofica che racconta il tuo essere, il tuo pensiero. Mi ci trovo in molte cose, come già sapevo dal tuo blog, non su tutto , come è giusto che sia. Non ho una visione così negativa della fede. Anche se agnosticone, penso che la fede possa insegnare la "sacralità" della vita. Senza diventare pretesto per dividere i "noi" da "loro" o scadere in rigidità e fanatismi vari.
    Ecco, come (piccolo) appunto direi che non hai bisogno di spiegare troppo il significato dei vari passaggi. Credo che potresti tranquillamente lasciare più spazio al lettore e alla sua capacità di analisi. Ma questo è solo un parere mio personale, che lascia proprio il tempo che trova visto che io non so scrivere. Comunque complimenti per l'opera

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    1. Ti ringrazio tantissimo per i complimenti.
      Lo scopo dei miei libri è condividere un punto di vista, non spacciare certezze, quindi sono felice che il mio romanzo abbia stimolato una tua riflessione, e mi fa altrettanto piacere ascoltare un pensiero differente.
      Riguardo al tuo appunto, anch'io credo sia opportuno lasciare spazio di interpretazione al lettore, quindi dei vari passaggi che analizzo sul blog inserisco il minimo indispensabile per incuriosire, ma ti assicuro che tra le pagine del romanzo c'è molto di più.

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