Nessun cane in cerca dei loro resti,
nessun orecchio ad ascoltarne i lamenti;
soffocano silenziosi e nascosti,
sotto i passi di una umanità senza cuore.
Questa è la strofa conclusiva di Valanga di neve (canto per i tossicodipendenti), poesia contenuta nella raccolta Inferno.
In questa poesia canto dei tossicodipendenti, vittime di una società che prima li distrugge, poi li devia, infine li giudica e li allontana.
La tossicodipendenza è una piaga di cui si parla tanto, ma quasi sempre a sproposito, e gli approcci di chi dovrebbe salvare le vittime di questo morbo sono quasi sempre punitivi. La società che spinge le persone nel tunnel della droga finisce poi per punirli, perché è più facile rinchiuderli e giudicarli che aiutarli e fare autocritica.
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Francesco Abate
La società sembra avere proprio bisogno di ultimi, da schiacciare e poi abbandonare per strada. Forse come monito per tutti: che sia ben chiaro cosa succede a chi non sa adeguarsi.
RispondiEliminaE' proprio questo il grande fallimento della società: nasce per garantire equità, ma crea delle caste.
EliminaConsiderazioni sagge su una società ipocrita che, ben lungi dal combattere gli spacciatori e le cause della tossicodipendenza, difficilmente aiuta le vittime e, più spesso ancora, le affossa.
RispondiEliminaHai colto perfettamente il problema.
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