domenica 5 ottobre 2025

PARLIAMO DI EUDEMONIA: BEATRICE, LA TEOLOGIA

 

Durante il loro viaggio alla ricerca di Dio, Francesco e Dante incontrano Beatrice, una bellissima donna di cui la guida del protagonista si innamora, e alla quale dedica numerosi sonetti.
Beatrice rappresenta la Teologia, anche lei è alla ricerca di Dio, forte di sterminate conoscenze in materia religiosa; sebbene però usi un approccio rigoroso e scientifico, la sua conoscenza è inquinata dalla fede, dalla cieca credenza nell'esistenza di Dio, e questo finisce per stravolgerla completamente quando la ricerca ha un risvolto imprevisto. Mentre Dante reagisce con razionalità e rigore anche quando le sue idee sono smentite dalla realtà, accogliendo la realtà per quel che è, Beatrice non è disposta a riconoscere un errore, arrivando al punto di corrompersi e autodistruggersi.
La storia d'amore tra Dante e Beatrice l'ho inserita per omaggiare il tema centrale dell'opera del Sommo Poeta, ma anche perché la Ragione nella ricerca di Dio si imbatte nella Teologia e spesso ne subisce il fascino. L'amore della Ragione per la Teologia è puro e sincero, perché ama tutto ciò che è conoscenza, mentre l'amore della Teologia per la Ragione è interessato e utilitaristico, perché chi spaccia la fede per ragione usa quest'ultima solo nei modi e nei tempi che rafforzano le tesi in cui già crede. Tra Dante e Beatrice è quindi un amore infelice, che finirà nel peggiore dei modi.


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Francesco Abate

6 commenti:

  1. Questo vale sempre per tutti ed a prescindere da chi rappresenti cosa: siamo sempre convinti di qualcosa e quasi mai riusciamo a metterci in discussione. Cerchiamo sempre indizi che rafforzino il nostro punto di vista, anche se la realtà ci prova che è sbagliato, ed alla fine la nostra convinzione ed il nostro ego è l'unica compagnia che ci resta.

    Comunque Dante io lo amo!

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    1. Credo che Dante sia amato da chiunque ami l'arte e il pensiero critico.

      Grazie per la lettura e il commento.
      Buona serata.

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  2. La ricerca razionale impone il dubbio e richiede prove concrete. La fede, come diceva Blaise Pascal, "è una scommessa".

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    1. Sono d'accordo, e sulle scommesse non possiamo puntare la nostra esistenza.

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  3. Personalmente sono un agnosticone
    Penso che se si dio è il regno dei cieli, ci penserò in cielo, finché sono qui, penserò al regno delle terre. Però, penso anche che un senso religioso, se non radicale, possa essere una bellissima cosa. Pensare che il tuo dio ha creato un intero creato e che tu come uomo, te ne prendi cura. Pensare che il tuo dio ha creato tutto, compresi i credenti delle altre religioni, compresi gli altri, compresi gli agnosticone come me... Beh! Potrebbe essere davvero una rivoluzione. Se invece viene ridotto tutto ad un tifo da stadio, del genere: il mio dio è più forte del tuo... Allora...

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    1. Io, da ateo, ho un profondo rispetto per la fede intima, perché è poetico avere qualcosa di intangibile a cui aggrapparsi nei momenti difficili, o un'entità da ringraziare nei momenti buoni, così come è bello avere una guida morale; quello che contesto con tutte le mie forze sono le istituzioni fondate su una fede di massa, che vivono al solo scopo di accumulare potere manipolando gli spiriti delle persone.

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