giovedì 18 giugno 2020

RECENSIONE DEL ROMANZO "JANE EYRE" DI CHARLOTTE BRONTE


Jane Eyre è il romanzo più importante della scrittrice inglese Charlotte Bronte e può essere considerato uno dei migliori dell'Ottocento.
Si tratta di un'opera che critica e rompe le regole morali del tempo, presentando un personaggio femminile che fino alla fine non si piega alle convenzioni della società.

La protagonista del romanzo è Jane Eyre, bambina orfana di entrambi i genitori che viene allevata dalla zia Sarah Gibson Reed. In casa zia e cugini sono tutt'altro che amorevoli con lei perché non è né ricca né bella, così è costretta a subire gli atti di bullismo del cugino John per poi vedersi punita dalla zia quando reagisce. Nonostante l'ostilità che la circonda, Jane ha un carattere forte e si ribella alle ingiustizie subite.
La vita per lei sembra sul punto di prendere una svolta positiva quando la zia decide di liberarsene e la manda in un istituto per orfane finanziato da un sacerdote, il signor Brocklehurst. Lei è felice di andar via da casa per studiare, ma nell'istituto Lowood le ragazze sono trattate come animali: servono loro cibo rancido e mal cucinato, non hanno vestiti adatti a proteggersi dal freddo e neanche fuoco a sufficienza. Le terribili condizioni di Lowood scatenano un'epidemia di tifo che porta alla morte di diverse allieve; la strage spinge alla nomina di un curatore che adegua le spese migliora sensibilmente le condizioni igienico-sanitarie dell'istituto.
A Lowood Jane si distingue come allieva e finisce per diventare un'insegnante. Il suo carattere la spinge però a desiderare di vedere il mondo fuori Lowood e inizia a cercare lavoro come governante. Viene chiamata a Thornfield Hall per occuparsi della piccola Adele, figlia del padrone di casa, il signor Rochester.
Col passare del tempo Jane comincia a sentirsi attratta dal signor Rochester, il quale ricambia il sentimento ma nasconde un terribile segreto.
Non vi dico altro perché la storia è avvincente e vi rovinerei il piacere della lettura se vi rivelassi troppi particolari.

Nonostante sia stato scritto più di 150 anni fa, Jane Eyre presenta un personaggio femminile che ancora oggi appassiona e si fa amare.
Jane Eyre è una ragazza non bella, ma intelligente e con un gran senso della giustizia. Vive un'infanzia terribile, ma riesce a riscattarsi; il suo riscatto però non passa mai da un adattamento, infatti non cede mai a un compromesso e la sua vittoria finale consiste nell'appagamento dei suoi sentimenti ottenuto senza snaturare sé stessa. Lei ama il signor Rochester ma da lui viene tradita, perché le cela il suo terribile segreto; nonostante ciò non lo odia e non cerca vendetta, però non accetta di amarlo in condizioni che vanno contro le proprie regole morali. Jane vuole un rapporto d'amore dove i coniugi siano alla pari, non vuole essere mantenuta e tantomeno accetterebbe di essere una semplice amante, e per non cedere a compromessi è disposta perfino a rinunciare all'amore della sua vita. La forza di Jane è il suo essere una sintesi perfetta di giustizia e sentimento: lotta per avere ciò che vuole alle condizioni che ritiene giuste, questo però non la rende un giudice inflessibile ed è sempre pronta a perdonare le debolezze altrui. 
Due personaggi che vanno analizzati insieme sono il signor Brocklehurst e la giovane Helen Burns, rispettivamente il finanziatore di Lowood e la migliore amica di Jane nell'istituto. Li analizzo insieme perché sono due modi diversi di intendere la fede. Il sacerdote è un ipocrita che fa la carità alle orfane per poi tenerle in condizioni di incredibile miseria, quindi non fa il bene per un'effettiva bontà d'animo ma solo per apparire buono, inoltre pretende che esse siano modeste nel vestire, mentre le donne della sua famiglia vestono in modo lussuoso. Helen invece vive la fede con grande profondità, non reagisce alle ingiustizie subite a Lowood perché crede nella beatitudine del Paradiso e nella caducità di tutto quello che è terreno, perfino sul letto di morte esprime una serenità angelica mentre l'amica Jane piange sconvolta dal dolore. Se il signor Brocklehurst è la fede esteriore e ipocrita, Helen Burns è la fede vera e profonda. Attraverso il romanzo vengono criticate entrambe: nel primo caso si predica il bene per poi fare del male, nel secondo caso si accetta il male con troppa passività e non si prova a fuggire dalle avversità. Jane Eyre ammira e ama Helen Burns, ma non ne condivide l'atteggiamento troppo mite.
La signora Reed, zia di Jane, odia la protagonista con tutte le sue forze e non smetterà neanche sul letto di morte. Il suo odio nasce dal rancore nei confronti del defunto marito, il quale decise di adottare Jane rimasta orfana, e l'acceca a tal punto da renderla incredibilmente ingiusta e crudele. La vicenda della sua morte permette all'autrice di mostrare una verità che non dovremmo dimenticare mai, cioè che "la giustizia senza sentimento è troppo dura per lo stomaco umano"; Jane ha sofferto tanto per colpa della signora Reed e non può perdonarla, ma nemmeno cede al desiderio di vendetta perché ormai è in pace con quel passato.
Le figlie della signora Reed, Eliza e Georgiana, sono tra loro gli esatti opposti. La prima è rigida e austera, la seconda estremamente frivola, entrambe però non si amano e non provano amore nemmeno per la madre. Eliza è ragione priva di sentimento, diventa suora cattolica eppure non ama nemmeno la propria famiglia; Georgiana è invece un concentrato di sentimento privo di sostanza, ama gli slanci patetici ma di vero amore non ne prova, finendo per sistemarsi con un matrimonio di convenienza.
Bessie è una governante di casa Reed ed è l'unica a voler bene a Jane durante la sua terribile infanzia. Si tratta di un personaggio importante perché fa scoprire alla piccola l'amore e la dolcezza che le vengono negate dalla famiglia.
Il signor Rochester è il datore di lavoro di Jane a Thornfield Hall. Ha un brutto carattere, ma si innamora sinceramente di Jane. Lui vorrebbe viziarla, ma lei glielo impedisce perché non vuole essere mantenuta. Nonostante l'ami davvero, la tradisce nascondendole il terribile segreto che nasconde nella sua residenza e che finisce per invalidare il loro matrimonio. Il peccato che tiene nascosto finisce per rovinarlo, ma in quella rovina trova la felicità perché Jane riesce a non odiarlo. Le circostanze permettono loro di stare insieme in un rapporto di totale parità, proprio come lei avrebbe voluto. 
Ultimo personaggio importantissimo è St.John, che salva la vita a Jane e diventa inconsapevolmente lo strumento attraverso il quale la vicenda si conclude. Desidera ardentemente fare il missionario in India, ma non lo spinge la carità, bensì la consapevolezza che in una situazione così estrema saprebbe far fruttare le sue qualità meglio di quanto potrebbe come semplice sacerdote di un piccolo villaggio. Convinto che le qualità di Jane possano renderla adatta alla causa, le propone di sposarlo così da poterlo seguire in India e aiutarlo; non la ama, semplicemente sente che lei ha le qualità adatte per essergli utile e, sposandola, la terrebbe in una condizione di sudditanza. Incassato il rifiuto di Jane, che non accetta di sposarlo perché ha intuito la ragione della proposta, va da solo.

Jane Eyre è un romanzo che mostra le ipocrisie della società e come queste possano stritolare nella morsa dell'ingiustizia una persona buona e valida. Jane lotta contro la vita, contro usi distorti della fede e contro concetti distorti dell'amore, e alla fine vince perché riesce a non scendere a compromessi. Per tale ragione Jane Eyre è un personaggio femminile che ancora oggi affascina tantissimo; non siamo in presenza della solita donna capace di riemergere da una condizione disagiata grazie alla sua bellezza, la cui riemersione consiste però nell'ingresso all'interno della società e delle sue regole: qui le regole vengono infrante davvero e la protagonista riesce a mantenersi originale fino alla fine.

Credo che Jane Eyre sia un romanzo da leggere almeno una volta nella vita.
Presenta un personaggio femminile affascinante e straordinariamente moderno, parla della rottura delle regole e allo stesso tempo ci mostra il mondo cattivo da cui tante anime indifese vengono stritolate. Il tutto viene impreziosito dalla capacità di Charlotte Bronte di descrivere tutto con grande semplicità; la trama è affascinante e complessa, i paesaggi e i personaggi sono descritti con precisione e finezza, così come riflessioni e stati d'animo, eppure la lettura è molto leggera e non diventa mai stancante.
Ci sono poi all'interno di questo romanzo passaggi bellissimi che fanno venir voglia di impararli a memoria. Ve ne segnalo uno che ho trovato straordinario, parla di come alcune persone sappiano concentrarsi solo sui piccoli difetti perdendosi così i grandi pregi: "Imperfezione della natura umana! Vi sono delle macchie sulla faccia dei pianeti più luminosi: e degli occhi come quelli della signorina Scatcherd possono vedere soltanto questi difetti minuscoli, e sono ciechi a tutto lo splendore dell'astro!"

Francesco Abate  

2 commenti:

  1. Ma che bella recensione!
    Io amo moltissimo Jane Eyre, secondo me rispetto a tante eroine della sua epoca è stata una delle più emancipate e indipendenti.
    Donna di grande coraggio e determinazione.
    Baci!

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    Risposte
    1. Sono contento tu abbia apprezzato la recensione.
      Jane Eyre rompe davvero le regole, mentre il trionfo di molte eroine "convenzionali" consiste nel riuscire a farsi accettare ed entrare nel sistema già costituito. Jane Eyre è rivoluzionaria.
      Baci.

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