lunedì 14 luglio 2025

STATI UNITI

 

Ci sono le stelle e ci sono le strisce:
le prime cantano in alto con gli angeli,
le seconde scendono la scala per l'inferno.
Con questi versi si chiude Stati Uniti, l'ultima poesia contenuta nella sezione L'Inferno dei popoli, all'interno della raccolta Inferno.
In questa poesia, come è facile dedurre dai versi che ho riportato, canto le profonde diseguaglianze che vivono i cittadini statunitensi: mentre pochi sono così ricchi da permettersi i viaggi nello spazio, molti altri faticano a trovare da mangiare e non hanno accesso a cure mediche adeguate.
Gli Stati Uniti, che per decenni si sono proposti come culla della libertà, altro non sono che una delle manifestazioni più estreme del capitalismo, e man mano che fingevano di esportare democrazia e cultura hanno invece infettato il mondo intero con il loro morbo. Ecco spiegato come alle ultime elezioni le classi povere hanno scelto di essere guidate da un miliardario, convinte che ad affamarle fossero i loro compagni di sventura, non colui che con pochi amici divora risorse sufficienti a nutrire l'intero paese. Ed ecco anche come si spiega che negli Stati Uniti (ma non solo, purtroppo) un pluripregiudicato, evasore e stupratore, si permetta di giudicare e privare della libertà dei poveri disgraziati colpevoli solo di aver cercato una vita migliore nel suo schifoso paese.


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Francesco Abate

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