Eudemonìa è un libro che racconta di una ricerca. Ad avviare questo lungo percorso che attraversa spazi terreni e ultraterreni è una richiesta particolare, fatta niente poco di meno che da un re.
A spingere Francesco ad intraprendere il cammino che lo condurrà fino ai confini dell'universo è l'ordine impartito da re Matteo: trovare Dio. Francesco in Dio non crede, infatti giudica subito assurda la richiesta, ed anche nel sovrano non c'è traccia di fede, lui stesso spiega così la propria richiesta: "Questo regno è una polveriera, i sudditi mi odiano e mi incolpano di tutti i loro problemi. Nascono sempre più gruppi sovversivi e hanno sempre più presa sul popolo, se continua così ci sarà una ribellione e potrei rimetterci il trono. Ho bisogno di rinsaldare il mio potere sulla gente e non può esserci modo migliore di una legittimazione divina. Quando la gente vedrà Dio al mio fianco, non oserà più ribellarsi e mi adorerà come un tempo si adoravano i Faraoni".
Re Matteo vuole Dio al suo fianco solo per consolidare il proprio potere, mostrandosi cinico e per niente interessato al reale benessere del proprio popolo; non chiede che sia trovato Dio per avere una guida suprema capace di portare prosperità al regno, vuole solo consolidare la propria posizione di potere. Il sovrano nell'aspetto e nei ragionamenti si mostra maleducato, arrogante e interessato solo all'apparenza.
Il Regno è la proiezione perfetta dell'animo di re Matteo: infestato dal tanfo di rifiuti bruciati e devastato dall'incuria, muta radicalmente in prossimità del palazzo reale, dove dominano la frescura degli alberi e il profumo di bosco.
Come tutti i governanti mediocri e interessati solo all'affermazione del proprio ego, re Matteo usa la paura per governare. Nell'affidare la missione a Francesco, non cerca di motivarlo o di incoraggiarlo, si limita a dargli un ultimatum: "Sarà meglio per te che esista e venga qui con te, altrimenti cella e forca! Chiaro?"
Come buona parte dei personaggi di Eudemonìa, re Matteo richiama contemporaneamente un personaggio reale ed un concetto. Nel delinearne carattere e comportamenti, mi sono ispirato ad un famoso (purtroppo) uomo politico italiano suo omonimo, personaggio mediocre che fonda il proprio consenso sulla rabbia e la paura, usando di frequente un linguaggio aggressivo che incita all'odio. Re Matteo non è però solo la caricatura di un uomo politico italiano, rappresenta l'idea di governo che osserviamo più di frequente nelle figure politiche mondiali, soprattutto in tempi più recenti; un'idea secondo cui chi guida una nazione deve comportarsi da padre-padrone e lavorare solo per l'accrescimento ed il consolidamento del proprio potere. Di re Matteo nel nostro mondo, purtroppo, ce ne sono tanti.
L'assurda missione affidata a Francesco, nel corso dello sviluppo del romanzo, diventa anche una lezione: nella ricerca di sé stessi, della propria strada e della propria verità, la cosa più importante non è il punto di partenza, perché chi cerca con attenzione finisce comunque per trovare qualcosa, e spesso ciò che si trova è meglio di quello che si credeva di voler trovare.
Vi invito a seguire il blog e le mie pagine social (Facebook, MeWe, Instagram) per tutti gli aggiornamenti riguardo questo romanzo.
Vi ricordo che potete acquistare il romanzo in tutte le librerie fisiche e virtuali (link in questa pagina). Per chi è di Battipaglia, lo trovate subito disponibile presso Copperflield Bookshop in via Italia, 43.
Francesco Abate
Nessun commento:
Posta un commento
La discussione è crescita. Se ti va, puoi lasciare un commento al post. Grazie.