Le dedico il mio silenzio è l'ultimo romanzo dello scrittore peruviano Mario Vargas Llosa, pubblicato nel 2024.
Nel Perù diviso tra varie etnie, schiacciato dalla dittatura di Fujimori e straziato dagli omicidi di Sendero Luminoso, una piccola luce sembra venire dal vals criollo, uno stile di musica popolare sviluppatosi negli ambienti poveri molti anni prima.
Il protagonista, Toño Azpilicueta, è un uomo la cui vita piatta e senza ambizioni si trascina di giorno in giorno, finché una sera non assiste all'esibizione di un chitarrista criollo, il misterioso Lalo Molfino, della cui tecnica sopraffina rimane folgorato. Decide di dover assolutamente scrivere un saggio su quel chitarrista straordinario, che nel frattempo però muore. Lentamente il suo saggio amplia il proprio respiro, diventando qualcosa di molto più ambizioso: un'opera con la quale l'autore propone il vals criollo come mezzo per il superamento delle divisioni etniche e sociali del Perù.
L'arte e le radici comuni, rappresentate dal vals criollo, possono unire un paese che sembra irrimediabilmente spaccato, così come il sogno può trasformare la vita di Toño Azpilicueta in una missione umanitaria. Purtroppo però le sorti del romanzo e del protagonista sembrano dimostrare che l'arte non può davvero cambiare il mondo, infatti il successo del libro di Azpilicueta dura poco e in un lampo tutti se ne dimenticano, così come la cancellazione della cattedra di Attività peruviane dimostra come a livello accademico nessuno si interessi davvero alle radici del Perù e al vals criollo.
Anche la vita del protagonista, dopo aver raggiunto l'apice con una conferenza in Cile, si disintegra quando il sogno diventa un'ossessione e naufraga nel mare dell'indifferenza.
Le dedico il mio silenzio è un romanzo molto godibile, che permette di riflettere sul valore dell'arte e delle radici dei popoli nel mondo contemporaneo, oltre che sull'importanza di un sogno al quale consacrare la propria vita.
Toño Azpilicueta è un uomo senza stimoli, spento, un morto vivente, che risorge quando comincia a credere nel suo progetto. Lui commette l'errore di trasformare il sogno in ossessione, finendo in rovina, ma non è detto che sia impossibile mantenere un equilibrio e continuare serena la navigazione fino alla fine dei propri giorni.
Il romanzo è anche un'occasione per scoprire questo tipo di musica, il vals criollo, e la cultura popolare che rappresenta.
Francesco Abate
Arte, musica e cultura rendono esplicite le tradizioni e le aspirazioni di un popolo. Possono essere lo strumento per farne comprendere il dolore e rafforzare i moti di liberazione che si manifestano dinnanzi all' oppressione dei tiranni.
RispondiEliminaSono pienamente d'accordo.
EliminaAncora non ho avuto modo e tempo di leggerlo. Come autore mi piace!!!
RispondiEliminaIo l'ho scoperto con questo romanzo, ma vorrei leggere altre sue opere.
EliminaIndubbiamente qualsiasi cosa, anche la più bella, la più buona, la migliore, se diventa un'ossessione diventa distruttiva. Però l'arte ha proprio un potere salvifico, il bello in genere, probabilmente ha questo potere. Non l'ho letto, ma me lo segno senz'altro. Grazie
RispondiEliminaL'arte è forse la massima espressione dell'umanità, il mezzo attraverso cui riusciamo a fondere bellezza e idee.
EliminaGrazie a te per la lettura.