giovedì 6 luglio 2017

IL RUOLO DELL'ALCOOL NE "IL PREZZO DELLA VITA"

Le bevande alcoliche oggi sono una componente importante della nostra esistenza. La maggior parte delle persone beve per superare le proprie inibizioni, uscire dalla gabbia creata intorno a noi dalle convenzioni e dalle paure per vivere qualche ora con lo spirito completamente libero. C'è poi anche chi beve semplicemente per sballarsi, manifestando così una grave insoddisfazione, cercando infatti l'autodistruzione, mostrando di tenere poco alla propria vita ed al proprio benessere.
Nel mio romanzo Il prezzo della vita l'alcool compare spesso. Mi capita spesso di ragionare sulle funzioni che le bevande alcoliche hanno nella nostra vita, questo perché sono un appassionato, vi basti sapere che preparo a casa mia diversi liquori con la frutta e che nel mio passato c'è anche una parentesi come gestore di un bar. Amando gli alcolici ed avendoci vissuto in mezzo per diversi mesi, ovviamente mi viene spesso da riflettere sulle motivazioni e sugli effetti che i vari tipi di consumo di queste bevande hanno, era quindi impossibile non gettare su carta almeno una parte delle mie idee in materia. Ovviamente nel libro trovate solo quello che è funzionale alla vicenda e compatibile col carattere dei personaggi, non ci sono riflessioni approfondite perché non era il tema che mi premeva trattare al momento in cui l'ho scritto.
Antonio Baldi, il protagonista del romanzo, è il principale utilizzatore dell'alcool. Lui però non lo usa per uscire dalla gabbia, per lui le bevande alcoliche sono un'arma da usare sia contro gli altri che contro sé stesso. Con l'alcool fa calare le difese delle sue giovani prede sessuali, finendo per abusarne senza nemmeno dover usare la forza fisica. Allo stesso tempo l'arma Antonio la usa di continuo contro sé stesso. Prova ad usarlo per dimenticare, ma sappiamo benissimo che l'alcool non fa dimenticare un bel niente e lui non fa eccezione alla regola, ma il vero scopo per cui beve tanto è quello di porre fine ad un'esistenza che lo tormenta. Nel suo bere non c'è moderazione perché nell'alcool lui contemporaneamente cerca una cura che non c'è e una causa di morte, di fatto non ha alcuna ragione per fermarsi quando sarebbe il momento giusto.
Ovviamente anche gli altri protagonisti bevono, però il bevitore più accanito, ed anche l'unico le cui bevute sono registrate con una certa precisione, è Antonio.

Fatta questa breve parentesi, voglio darvi un consiglio da amante dell'alcool. Il segreto del bere bene è scegliere la qualità prima della quantità e conoscere sé stessi. Comprare liquori da due soldi per poterne consumare una damigiana è stupido, vi consiglio di provare a comprare cose di qualità maggiore (che non necessariamente costano molto di più) e gustarvele, così berrete meno per bere meglio. Conoscere sé stessi è poi importante. Quando deciderete di bere forte, sapendo bene quando fermarvi, arriverete al punto di liberarvi dalla gabbia senza sentirvi male e passare le ore successive a vomitare, così proverete il vero piacere che può darvi l'ebbrezza (che è cosa diversa dall'ubriachezza molesta). Qualcuno probabilmente dirà di non avere bisogno dell'alcool e troverà riprovevoli i consigli che ho dato sopra, magari pensando che sarebbe meglio fuggire del tutto certe cose. Io penso che sia giusto non far diventare nulla un vizio, non bisogna mai dipendere da quello che ci piace, ma allo stesso tempo sono d'accordo con chi disse che "chi non beve alcool ha un segreto da nascondere". Bevete in compagnia, bevete bene e divertitevi!

Vi ricordo che Il prezzo della vita può essere ordinato al link http://www.csaeditrice.it/index.php?option=com_virtuemart&view=productdetails&virtuemart_product_id=294&virtuemart_category_id=2&lang=it, in tutte le librerie ed anche in quelle online. Attualmente è in promozione sui siti de LaFeltrinelli e Mondadori Store.
Potete seguire la mia attività su questo blog, sulla pagina Facebook "Francesco Abate, lo scrittore battipagliese" (https://www.facebook.com/FrancescoAbatescrittore/?fref=ts) e su Twitter seguendo l'account "@FrancescoAbate3".

Grazie mille e buona lettura.

Francesco Abate

Francesco Abate nasce a Salerno il 26 agosto 1984, ma da sempre vive nella città di Battipaglia. Fin da piccolo manifesta interesse prima per la lettura, poi per la scrittura. Comincia ad abbozzare i primi romanzi già ai tempi del liceo, ma la prima pubblicazione arriva solo nel 2009 con Matrimonio e Piacere. Il prezzo della vita è il primo romanzo pubblicato per CSA Editrice. Pubblica anche poesie sul sito Spillwords.com. Attualmente sta lavorando come sceneggiatore e regista alla realizzazione di un cortometraggio.

Nessun commento:

Posta un commento

La discussione è crescita. Se ti va, puoi lasciare un commento al post. Grazie.