giovedì 2 gennaio 2020

ESTRATTO N°3 DEL ROMANZO "I PROTETTORI DI LIBRI"

Il trambusto che aveva dominato fino a qualche secondo prima si spense di colpo, lasciando il posto a qualche vana e flebile richiesta di aiuto, che si spense nel giro di qualche giorno.
La pioggia di bombe durò ventiquattrore. Quando arrivò il tramonto e gli aerei tacquero, fu perché non c'era più nulla da attaccare.
Il crepuscolo scese su uno sterminato mare di distruzione e di morte. Non una casa era in piedi. Non fosse stato per le macerie, si sarebbe potuto pensare che mai l'uomo avesse abitato quei territori.
Un silenzio irreale prese possesso di quelle terre, si sentiva solo il vento e il verso dei lupi attratto dall'odore delle carcasse.
La montagna era diventata un enorme cimitero dove ai morti era negata anche la consolazione della memoria. Non c'erano lapidi o scritte a ricordare le migliaia di persone, giudicate da qualcuno solo un danno collaterale. Di colpo la loro esistenza, fatta di gioie e dolori, di amore e odio, era stata cancellata. Cettina non poteva più crescere, pentirsi dell'errore fatto o perseverare in esso; Enzuccio non poteva più coltivare la sua frutta e lottare contro le avversità; i bambini non potevano più ridere, giocare, e capire l'attrazione strana provata per la bella Cettina; Maria non poteva più sperare di vedere il figlio sistemato e Ciccio non poteva più comprendere l'amore che lei provava per lui; la vecchietta dell'ospedale non poteva più sperare nella sopravvivenza del marito.
Non esistevano più e mai sarebbero davvero esistiti, colpevoli di essere nati nel posto sbagliato al momento sbagliato.

***

Il romanzo I Protettori di Libri si svolge in un'Italia sul cui suolo è combattuta una guerra tra gli alleati americani e i nemici russi.
La guerra non ha un ruolo di primissimo piano, la mostro sullo sfondo, ma mi sono sentito in dovere di dedicare qualche pagina all'illustrazione di quello che è davvero un conflitto bellico. Non mi sono soffermato sulle ragioni politiche o sui movimenti degli eserciti, quello che ho voluto è stato raccontare delle storie di uomini e donne, militari e non, così da ricordare al lettore che dietro alla guerra, argomento di cui spesso parliamo con superficialità, ci sono vite spezzate. Ogni volta che si combatte una guerra, si cancellano dalla faccia della Terra tante esistenze uniche e irripetibili che nulla hanno a che vedere con gli eserciti, semplicemente abitano quei posti che in un determinato momento diventano obiettivi strategici.
Oggi sentiamo quotidianamente parlare di bombardamenti e vittime, non ci prestiamo neanche attenzione, ma dietro a quei numeri si nasconde un carico di vite cancellate per sempre. Il mio tentativo è stato quello di mostrare l'umanità ferita e uccisa dalla guerra; per farlo in maniera efficace ho portato il conflitto sulle nostre terre, ho chiamato le vittime Cettina e Maria, non Abdul e Mohammed, sperando di accendere nel cuore del lettore la consapevolezza dell'atrocità che è la guerra, che è per me un atto sempre ingiustificabile.
Chi sarà stato a bombardare il nostro paese?
Scopritelo acquistando I Protettori di Libri su uno dei link che troverete in questa pagina. Il romanzo è disponibile sia in formato cartaceo che elettronico.
Dopo averlo letto, non dimenticate di lasciare un commento sul blog, oppure sulla pagina Facebook "Francesco Abate, lo scrittore battipagliese", o ancora sull'account Twitter "@FrancescoAbate3".

Grazie e buona lettura.

Francesco Abate

4 commenti:

  1. Buon 2020 e complimenti per questo estratto. Ho deciso che appena metto da parte qualche soldino comprerò il tuo romanzo.
    Baci!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao, Lucrezia.
      Buon 2020 anche a te. Ti auguro un anno pieno di felicità e buone letture.
      Baci.

      Elimina
  2. Ciao, scusa se passo solo per un breve saluto ma ho l'influenza :-(
    Buon anno!

    RispondiElimina

La discussione è crescita. Se ti va, puoi lasciare un commento al post. Grazie.