mercoledì 5 giugno 2019

RECENSIONE DEL ROMANZO "4321" DI PAUL AUSTER

Pubblicato dallo scrittore americano Paul Auster nel 2017, 4321 è un romanzo di formazione molto particolare che ha riscosso un grandissimo successo sia in patria che in Europa.
Si tratta di un romanzo che mostra come una variazione possa modificare, anzi stravolgere, il destino di una persona e la persona stessa. La tesi che Auster ci propone in quest'opera è che lo spirito, soprattutto quello di un bambino, è ancora una scultura in potenza e può bastare poco per cambiarlo in maniera radicale.
Per sviluppare questo concetto, lo scrittore racconta una storia che si quadruplica. Inizia raccontandoci lo sbarco negli USA di quello che sarà il capostipite del ramo americano dei Ferguson, ci mostra come nasce la storia d'amore tra i genitori di quello che sarà il protagonista, Archie, poi divide la storia in quattro e da quel momento la sviluppa in quattro modi completamente differenti. Abbiamo così modo di osservare la stessa persona nello stesso libro, con tratti fisici e caratteriali di base sempre uguali, che vive quattro esistenze completamente differenti. La vicenda abbraccia un arco temporale che va dal 1923, quando il nonno di Archie sbarca in America, fino alla fine degli anni Sessanta.

Il romanzo inizia con la storia dello sbarco in America di colui che fonderà la famiglia Ferguson, poi si sviluppa con il racconto della crescita del figlio Stanley, il suo incontro con Rose Adler e la nascita di colui che sarà il loro unico figlio, Archie.
Stanley è un imprenditore di successo, titolare di un negozio di elettrodomestici. Dà lavoro anche ai suoi due fratelli, i quali però non esitano a cacciarsi nei guai e trascinarvi anche lui. La divisione dei destini, il bivio da cui la storia si divide in quattro, è rappresentata dall'evoluzione dell'attività di famiglia. Dal modo in cui Stanley affronta i guai causatigli dai fratelli, e dal conseguente andamento del suo negozio, si differenziano le quattro parti in cui può essere divisa l'opera.
Il romanzo si divide in quattro parti, ognuna delle quali ci mostra la crescita di Archie e il suo passaggio nell'inquieta America degli anni Cinquanta e Sessanta. Tutti e quattro gli Archie sono bravi nello sport e particolarmente amanti della letteratura, inoltre quasi tutti hanno la parola scritta nel loro destino, o come giornalisti o come scrittori.
Nei quattro destini di Archie, oltre alle attitudini, vi sono anche dei punti in comune. Uno di questi è sicuramente la presenza di Amy, che in ogni storia compare con un ruolo diverso, ma di cui il protagonista finisce sempre per innamorarsi follemente.
Auster chiude la sua opera con un finale che chiarisce il suo progetto narrativo e di fatto spiega cosa sia questo romanzo.

4321 può essere considerato un romanzo di formazione, con la particolarità di non mostrarci la crescita del protagonista in modo univoco, ma di analizzarla alla luce di una variabile che produce quattro combinazioni diverse. Spesso ci capita di chiederci cosa sarebbe stato della nostra vita se in quel dato giorno avessimo agito in un modo piuttosto che in un altro; ebbene, Paul Auster usa Archie Ferguson come cavia per farci un esempio, per mostrarci come una decisione possa cambiare irrimediabilmente non solo il corso degli eventi, ma anche l'interiorità della persona che li vive.
Molto importante in questo romanzo è il contesto storico, per questo come immagine introduttiva della recensione ho scelto quella degli studenti in rivolta alla Columbia nel 1968. Le vicende di Archie si svolgono a cavallo degli anni Cinquanta e Sessanta, un'epoca di profondi sconvolgimenti sociali, con le proteste contro la guerra in Vietnam e gli scontri razziali a far percepire il paese come una polveriera pronta a esplodere da un momento all'altro. Non in tutti i quattro futuri di Archie il protagonista prende parte attivamente agli sconvolgimenti politici, ma li vive comunque tutti molto da vicino e questo rende le pagine del romanzo molto ricche di descrizioni dei fatti storici e degli stati d'animo che suscitarono negli americani. 
Sebbene il ruolo della storia americana sia importante nel romanzo, si tratta comunque di un'opera costruita con l'intento di fare luce sui moti dell'animo umano. Auster dedica lunghe pagine alla descrizione dei pensieri del protagonista, ci permette di conoscerlo a fondo e di perderci con lui nei suoi fiumi di entusiasmo, paura, gioia o dolore.

4321 è un romanzo molto ricco di contenuti, per questo vale sicuramente la pena di leggerlo. Non si tratta però di una lettura semplice e per lunghi tratti diventa molto pesante.
Auster ha sicuramente il merito di trattare un argomento importante e interessante, inventando un espediente narrativo efficace che permette al lettore di vedere con chiarezza i cambiamenti che un singolo evento può causare in una persona. Lo scrittore statunitense però commette degli errori che un po' rovinano l'opera. Innanzitutto sceglie di sviluppare le quattro storie parallelamente, cioè racconta le vite dei quattro Archie alternandole tra loro, non sviluppandole una alla volta in modo lineare, e così facendo rende difficile seguire le vicende senza perdersi, aumentando il rischio per il lettore di fare confusione.
Come ho detto sopra, grande spazio nel romanzo lo trova la descrizione degli eventi storici. Sicuramente nell'economia del romanzo era importante farlo, sia per definirne la collocazione temporale, sia per mostrare gli effetti del clima politico-sociale sulla psiche del protagonista; Auster ha però il difetto di dilungarsi troppo nelle descrizioni dei fatti e, considerando che tali lunghe digressioni spesso si moltiplicano per il numero di storie, in parecchie parti del libro questo porta il lettore ad annoiarsi, come fosse in presenza di un chiacchierone ripetitivo. Lo stesso problema si ha con le introspezioni, specialmente quelle inerenti gli innamoramenti o le estasi sessuali: l'autore spende numerose pagine per descrivere gli stati d'animo, a volte usando molte più parole del dovuto, e questo poi si moltiplica per quattro. 

Se la struttura e il modo di scrivere di Auster rendono il romanzo un po' pesante e non sempre godibile, 4321 lo consiglierei a qualunque giovane fosse interessato a intraprendere la strada della scrittura creativa. Sviluppando le esistenze degli Archie, l'autore tratta approfonditamente il modo in cui si approcciano alla scrittura, gli esercizi che fanno e i passi che seguono per scrivere e pubblicare i loro romanzi. 
Nei percorsi artistici le regole sono fatte perlopiù per essere infrante, ma per infrangerle è sempre necessario conoscerle; un conto è conoscere una strada e ignorarla consapevolmente, un altro è esserne completamente all'oscuro. Ai giovani aspiranti scrittori perciò consiglio vivamente di leggere questo romanzo, che comunque, tolto il problema della pesantezza, è un buon libro, e di assimilare le dritte che Auster lascia nelle pagine. Sceglierete poi in un secondo momento quali seguire e quali ignorare.

Francesco Abate




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