sabato 9 giugno 2018

RECENSIONE DE "IL RITRATTO DI DORIAN GRAY" DI OSCAR WILDE

Simbolo della crisi di valori che travolse l'Europa nella seconda metà dell'Ottocento, e che in genere riaffiora periodicamente, Il Ritratto di Dorian Gray ci mostra l'esistenza umana totalmente votata al piacere e liberata di qualsiasi legge morale. Si può considerare allo stesso tempo un manifesto e una guida all'Edonismo, non si limita infatti solo a teorizzarlo e a mostrarne i lati buoni, ma evidenzia anche gli effetti negativi che possono sorgere quando si perde di vista completamente la propria anima.
Il romanzo inizia con il pittore Basil Hallward che confida all'amico, Lord Henry Wotton, di avere un nuovo amico che sta posando per lui, Dorian Gray. Basil magnifica la bellezza di Dorian al punto di incuriosire Lord Henry, che decide di conoscerlo. Dorian è bellissimo e viene ammaliato dai discorsi cinici di Lord Henry, mentre Basil dipinge un suo ritratto che tutti riconoscono come magnifico. Colpito dai discorsi sul valore della giovinezza, Dorian desidera che sia il ritratto a invecchiare al posto suo. Il desiderio si avvera, donando al ragazzo una giovinezza e una bellezza eterne, che lui usa per dedicarsi a una vita piena di piaceri estremi e priva di qualsiasi regola morale. Alla fine Dorian scopre però che il dipinto non segna su sé stesso solo lo scorrere del tempo, ma tutto il peso dei peccati si rivela alla sua vista ogni volta che lo osserva.

Per comprendere il romanzo, è necessario analizzare i personaggi principali che lo compongono.
Il pittore Basil Hallward, il primo a conoscere Dorian nel romanzo, è un fanatico cultore della bellezza, che considera come valore assoluto e specchio dell'anima delle persone. Per lui una persona bella come Dorian non può essere malvagia, inoltre alla bellezza dedica tutta la propria arte. Il suo culto gli costa però caro, infatti prima vede sfiorire la sua arte, poi viene ucciso dal bellissimo Dorian, la cui malvagità non vuole riconoscere.
Lord Henry Wotton è lo specchio fedele della nobiltà decadente e annoiata, che cerca il piacere e contesta gli ordini morali. Si diverte anche ad analizzare la realtà in ogni aspetto, ma lo fa cercando sempre di destare scandalo negli ascoltatori ed esaltando le contraddizioni che sono in ogni cosa. Nonostante il suo modo di fare, non cede mai a un'estrema dissolutezza, riesce infatti a mantenere intatta la propria posizione nella società e a non destare grossi scandali, a differenza di quanto fa Dorian.
Dorian Gray è l'esatta sintesi di Basil e Lord Henry. Conosce entrambi che è adolescente e finisce per essere condizionato dai loro modi di pensare. Egli come Basil cerca la bellezza e la considera come un valore fondamentale, inoltre imita Lord Henry nel suo tentativo di fare della propria vita un'opera d'arte, nel dedicarsi anima e corpo al piacere. Lui è l'eccesso di Edonismo, dimentica infatti di essere umano e non esita a rovinare sé stesso e gli altri in nome della ricerca esasperata del piacere. L'anima però non può essere ignorata, guardando il dipinto egli vede quanto si sia imbruttito, si rende conto di essere un mostro.

A un certo punto del romanzo, Dorian ragiona sulla sua volontà di creare un nuovo Edonismo. Così come già gli aveva detto Lord Henry, il cui parere tiene sempre in gran considerazione, egli cerca di vivere una vita priva sia di rinunce che di una volgare dissolutezza. Il suo scopo dev'essere vivere le esperienze, trascurando poi i frutti (buoni o cattivi) che generano.
Nelle righe in cui descrive questa riflessione, Wilde scrive una sorta di manifesto del nuovo Edonismo. Attraverso poi il seguito della vicenda di Dorian, ci mostra il pericolo dell'esagerazione, cioè della dissolutezza estrema e volgare. La ricerca del piacere e la sperimentazione di cose nuove non deve mai portare alla perdita dell'anima, bisogna ricordare sempre di essere umani.
La strada non è semplice come si potrebbe pensare, questo vuole insegnarci Wilde. Lord Henry forse riesce meglio di Dorian a vivere questo nuovo Edonismo, perché si toglie i suoi sfizi pur senza rovinarsi del tutto.

Il Ritratto di Dorian Gray è un romanzo che tutti dovrebbero leggere almeno una volta nella vita. Ne consiglio inoltre caldamente la lettura ai giovani d'oggi. Anche nella nostra epoca è infatti forte la crisi di valori, con la sostituzione di una morale nuova a quella dei nostri genitori. I tempi inoltre corrono sempre più veloci, quindi tali crisi saranno sempre più rapide e per questo più difficili e dolorose. Il romanzo di Wilde può insegnarci che la vita va vissuta, vanno assaporati i momenti anche trascurando a volte le conseguenze, ma non bisogna mai perdersi nei vicoli del piacere e non bisogna mai dimenticare di restare umani.

Francesco Abate

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