lunedì 27 settembre 2021

IL DECORO DI DAVID LEAVITT

 

Il Decoro è un romanzo pubblicato nel 2020 dallo scrittore statunitense David Leavitt.

La storia inizia con l'elezione alla Casa Bianca di Donald Trump, evento che inquieta l'alto borghese Eva Lindquist al punto da spingerla ad acquistare una casa a Venezia, così da avere un rifugio all'estero nel caso di una svolta autoritaria del presidente appena eletto.
Intorno alla vicenda di Eva e all'acquisto della casa veneziana, si sviluppano le storie del marito Bruce e degli amici, tutti non spaventati quanto lei ma allo stesso tempo disposti ad assecondarla.

Personaggio principale del romanzo è Eva, una donna di mezza età dell'alta borghesia, appassionata di case e arredamenti. La vicenda principale nasce dal suo terrore per la salita al potere di Trump; teme una svolta autoritaria e arriva a paragonare la situazione americana a quella della Germania nazista. Per fuggire da una degenerazione degli eventi che le pare inevitabile, Eva mette tutta sé stessa nell'acquisto di una casa a Venezia, e porta avanti la trattativa nonostante la venditrice tenti palesemente di truffarla. Molto particolare è anche il rapporto di Eva con gli altri personaggi; si pone nella posizione di un'ape regina, tutto ruota intorno a lei e alle sue manie, tutti la assecondano e si guardano bene dall'indispettirla.
Ha un ruolo molto importante nel romanzo anche il marito Bruce. Si tratta di un uomo mite, che asseconda la moglie in tutto e per tutto e non trova il coraggio di affrontarne la volontà anche quando capisce che l'acquisto della casa veneziana è un cattivo affare. Bruce aiuta la sua segretaria malata di cancro, mostrandosi pieno di buoni sentimenti, ma lo fa nascondendosi dalla moglie, così come sfoga gli appetiti sessuali insoddisfatti in una relazione clandestina. Ha un carattere molto diverso da Eva, è più umano e passionale, più pratico e meno egoista, ma come tutti i personaggi del romanzo è incapace di affrontare la moglie, sceglie di esserne subalterno e fa di nascosto ciò che potrebbe contrariarla.
Gli altri personaggi a mio modo di vedere non sono particolarmente degni di nota. Sono tanti pianetini che ruotano intorno a Eva e fanno di tutto per non scontentarla, anche a costo di rovinare sé stessi, come se l'amicizia di Eva per loro valesse l'intera esistenza.

La descrizione del romanzo che ho fatto sopra è molto striminzita, eppure vi posso garantire che ho detto anche più di quanto fosse necessario.
Il Decoro è un romanzo che parte da ottime premesse per poi perdersi e non giungere a niente. Usando come spunto l'elezione di Trump, Leavitt avrebbe potuto descriverci gli effetti sociali e psicologici dell'elezione sul popolo americano, invece la politica nel romanzo entra solo con le paure esagerate di Eva e qualche critica da social network degli altri personaggi. Poteva essere un romanzo che analizza i pregi e i difetti dell'alta borghesia, o della società contemporanea, invece Leavitt si limita a intrecciare una serie di vicende vissute da un branco di marionette. Leavitt mette tante cose nel suo romanzo, poi però non approfondisce bene niente e si limita a lasciare nelle pagine degli assaggini che lasciano il lettore insoddisfatto.
Lo scrittore sceglie in questo romanzo di farci vedere persone ed eventi attraverso il punto di vista dei personaggi, infatti tanto la storia quanto i pensieri li conosciamo attraverso i dialoghi; peccato che il compito di mostrarci tanta roba lo affidi a marionette incolori e il libro sia alla fine una lunga trascrizione di chiacchiere che non portano a niente. Nel finale Leavitt cerca di salvare tutto con qualche riflessione meno superficiale, ma non fa altro che mostrare un piccolo campionario di filosofia spicciola con cui entriamo normalmente a contatto ogni giorno sui social.
Considero Il Decoro uno dei peggiori libri che abbia mai letto e per questo ve ne sconsiglio la lettura.

Francesco Abate

lunedì 20 settembre 2021

PUBBLICATA LA POESIA "SARAI LA RIVOLUZIONE"

 

Ho il piacere di annunciarvi la pubblicazione della mia poesia Sarai la Rivoluzione sul sito Spillwords.com.

Questa poesia è un inno all'autenticità, valore che diventa rivoluzione in un mondo fasullo come il nostro, dove a farla da padrona sono storie inventate e foto ritoccate.

Come sempre vi invito a leggere la poesia e a manifestare le impressioni che in voi ha suscitato in un commento a questo post.
Vi ricordo inoltre che nella pagina Le mie poesie trovate i collegamenti a tutte le poesie che ho pubblicato fino ad ora.

Buona lettura.

Francesco Abate  

venerdì 10 settembre 2021

"EKATOMERE" ALL'EVENTO "UN BORGO DI LIBRI"

 

Ho il piacere di annunciarvi che la raccolta di racconti Ekatomére. Racconti tra Decameron e pandemia sarà presentata domani sera, 11 settembre, all'evento "Decameroni contemporanei", organizzato nell'ambito della manifestazione "Un Borgo di Libri". La presentazione si terrà a Caserta, Piazza Duomo, a partire dalle ore 19.
A discutere del libro ci saranno Daniela Volpecina, giornalista de Il Mattino, Alessia Guerriero, Michele Junior Ciervo e Paolo Miggiano.
Per poter partecipare occorre cliccare sul tasto Registrati e seguire le istruzioni.

Sarà una bella occasione per rivedere il lockdown del 2020 attraverso gli occhi di 34 scrittori, analizzandone l'impatto psicologico e interrogandosi su quello che è oggi la socialità.
Sarà soprattutto una bella occasione per parlare di libri.

Francesco Abate   

martedì 7 settembre 2021

CIRCE DI MADELINE MILLER

 

Circe è un romanzo pubblicato nel 2018 dalla popolare scrittrice americana Madeline Miller in cui viene rielaborato il mito greco della dea di cui racconta Omero nell'Odissea.

Figlia del dio Elios e della ninfa Perseide, Circe è molto diversa dalle sue sorelle ninfe: meno graziosa, ma anche molto meno altezzosa. Il suo primo atto di ribellione alla divinità si consuma quando va a portare conforto al titano Prometeo, che Zeus ha condannato alla tortura per aver portato il fuoco agli esseri umani.
Crescendo Circe è sempre meno inserita nel nucleo familiare; non ama particolarmente la madre e di rimando non è particolarmente amata. Col passare del tempo scopre di avere il dono di preparare i pharmaka, delle pozioni con le erbe capaci di trasformare chi le beve. Prova prima ad aiutare un umano poi, delusa dalla trasformazione di questo che, divenuto un dio, non la degna più delle sue attenzioni, si vendica dell'altezzosa ninfa Scilla e la trasforma in un mostro. Questo nuovo atto di ribellione la porterà in futuro a nutrire grandi sensi di colpa, visto che Scilla diventa una divoratrice di uomini.
Per via del suo uso dei pharmaka, Zeus la condanna all'esilio sull'isola di Eea.
Da qui leggiamo della sua vita sull'isola, di come affina le sue doti di maga e degli incontri con altri personaggi della mitologia, tra cui quello celebre con Odisseo e quello finale con Penelope e Telemaco.

Il romanzo è dominato della figura di Circe, mostrandocela però in una luce molto diversa rispetto all'originale mito greco. La Circe della Miller non è una dèa crudele che seduce gli uomini per trasformarli in porci, ma è sensibile e vicina agli uomini, costretta però a operare questa terribile magia per difendersi e vendicarsi: li trasforma quando provano a stuprarla.
La Circe moderna di cui leggiamo in questo romanzo non cambia solo nelle ragioni che la spingono a trasformare gli uomini in porci. Sin dalle prime pagine siamo al cospetto di una divinità in conflitto con sé stessa e col mondo vuoto delle divinità, una ninfa molto più vicina agli uomini che agli dèi. Quando Zeus punisce Prometeo per aver aiutato gli uomini, è l'unica a provare pietà per lui; in seguito, per tutta la sua vita, ha rapporti sentimentali esclusivamente con uomini (Dedalo, Odisseo, ecc.), mentre Hermes è l'unico dio a cui si concede e succede in una fase iniziale del suo esilio, quando ancora non ha compreso bene sé stessa. In Circe c'è nel corso della storia una maturazione del sentimento anti-divino, infatti all'inizio prova una repulsione ma li teme, alla fine invece non esita a sfidarli.
Dopo aver partorito il figlio Telegono, concepito con Odisseo, Circe vive anche le paure e gli sfinimenti della maternità come una donna qualunque.
Gli altri personaggi del romanzo non sono altrettanto degni di nota, ruota tutto intorno a Circe. Nel delinearli la Miller fa sempre lo stesso gioco: segue il mito ma lo rielabora in chiave moderna. Tutti sono visti con gli occhi di Circe, che è la voce narrante del romanzo, quindi tutto il mito che viene citato nel romanzo viene rivisto dal punto di vista umano e svelato nella sua ipocrisia. Ecco che l'eroe Giasone diventa un egoista che si approfitta dell'innamorata Medea, mentre Odisseo da eroe astuto diventa un falso (interpretazione già comune nel mito post-omerico, ma qui viene peggiorato).

Parlando di Circe, è opportuno fare una precisazione. Normalmente noi parliamo di lei come "maga", ma all'epoca dell'Odissea tale parola non esisteva. Omero la indica come una divinità, è infatti figlia di Elios, capace di preparare i pharmaka. Circe nel mito non è quindi una maga, ma una divinità minore dotata di un potere. 
Sbagliamo perciò quando parliamo della "maga Circe", giacché il termine "mago" nacque molto dopo il suo mito e con un significato molto diverso ("maghi" in origine erano i preti persiani).

Circe di Madeline Miller è un romanzo scorrevole e di facile lettura, che permette di avvicinarsi alla sempre affascinante mitologia greca pur non essendo ferrati in materia. Attraverso gli occhi della protagonista si rivivono i passi più importanti del mito greco: Prometeo, Giasone e Medea, la nascita del Minotauro, Dedalo e Icaro, Odisseo e il suo ritorno a Itaca.
Sebbene l'argomento sia interessante, la storia diventa un po' lenta e ripetitiva nella fase che va dall'inizio dell'esilio fino all'arrivo sull'isola di Odisseo, con l'unica piacevole eccezione del viaggio a Creta. 
Con questa storia l'autrice, oltre a umanizzare un personaggio divino, opera col chiaro intento di creare una nuova eroina femminista. Col personaggio principale riesce molto bene nell'intento, infatti Circe è coraggiosa, indipendente, empatica, intelligente e anche passionale; affronta con decisione chi prova a farle del male e preferisce stare da sola piuttosto che sottomettersi a una figura maschile. Dove la Miller poteva fare meglio era coi personaggi maschili, infatti nel romanzo sono praticamente tutti negativi (marinai stupratori, Odisseo falso e bugiardo, Giasone egoista e infame, Hermes traditore, eccetera) a eccezione di Telemaco e Dedalo. Il primo alla fine si rivela essere una figura piagnucolosa e un po' passiva che accetta di vivere nell'ombra di Circe, mentre il secondo è lodato soprattutto nella sua versione di padre amorevole; quindi emerge la visione che l'uomo buono sia l'amante mansueto o il buon padre. Non credo che fosse intenzione dell'autrice veicolare un messaggio del genere, ma nel rileggere il mito senza stravolgerlo ha finito per non spezzare la coppia stereotipata maschio forte-femmina devota, ma solo per capovolgerla.
Nonostante le criticità che ho osservato sopra, ritengo Circe una buona lettura per passare il tempo e conoscere meglio il mito greco. Forse è un po' esagerato il clamore mediatico che ha suscitato, ma ha la fortuna di toccare il tema del femminismo che oggi è molto attuale.

Francesco Abate