domenica 4 dicembre 2022

PAKISTAN

 

Corre in bici Iqbal, 
bambino gioioso e vivace;
chiedeva penne e matite,
ebbe un proiettile nella schiena.
Pakistan è la quarta poesia della sezione dell'Inferno dei popoli, contenuta nel libro Inferno.
La poesia parla del dramma vissuto da milioni di bambini pakistani, venduti alla mafia dei tappeti e costretti a lavorare in regime di schiavitù, e lo fa attraverso la storia di Iqbal Masih, bambino che si ribellò al suo ruolo di schiavo e divenne simbolo della lotta contro il lavoro minorile e per il diritto all'infanzia. Come spesso accade nelle storie vere, non c'è il lieto fine: Iqbal fu ucciso a dodici anni in circostanze mai chiarite, ma forte è il sospetto che dietro alla sua morte ci fosse proprio la mafia pakistana dei tappeti.
Milioni di bambini in Pakistan vengono rapiti o venduti per poi essere condotti "dove il sole non nasce mai / dove la carezza è una frusta che schiocca / dove il bacio è un calcio in faccia."
Questa poesia canta perciò la miseria e l'ingiustizia che tiranneggiano il Pakistan, ma anche la voglia di combattere per un paese più giusto di cui è simbolo il povero piccolo Iqbal.



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Grazie e buona lettura.

Francesco Abate

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