Cronofagia e media. La gestione e il consumo del tempo fra cinema, arti visive, tv e web è un libro pubblicato nel 2024 dalla casa editrice Meltemi che raccoglie dieci saggi sull'argomento dei media e della loro funzione di ladri di tempo.
Già con la diffusione dalla stampa popolare alla fine dell'Ottocento i media hanno acquisito la loro funzione cronofagica, essi infatti si nutrono del nostro tempo e della nostra attenzione, che monetizzano. Se con la stampa tradizionale e la televisione la monetizzazione del tempo avveniva solo dirottando l'attenzione del fruitore sugli inserti pubblicitari, oggi i meccanismi sono più raffinati e le piattaforme lucrano anche trasformando le nostre azioni in dati, rendendo di fatto noi "clienti" della piattaforma dei veri e propri lavoratori non pagati: ogni volta che interagiamo con o sulla piattaforma, generiamo un guadagno per l'azienda che la gestisce.
Grazie ai nuovi media, oggi il tempo libero si è trasformato per molti in una inquieta e continua ricerca di nuove informazioni in rete. Noi crediamo di agire liberamente, ma in realtà le informazioni che otteniamo sono quelle decise dall'algoritmo per aumentare il nostro tempo di utilizzo della piattaforma, quindi possiamo dire che oggi l'essere umano è libero di scegliere l'orario in cui vedere quello che gli viene imposto. In uno dei saggi viene esplicitamente affermato che non possiamo definire questa condizione una schiavitù, perché l'individuo si sottomette liberamente, ma io non sono completamente d'accordo, considerata l'importanza che molte app hanno nella nostra quotidianità.
Uno dei saggi approfondisce il tema della gamification, cioè della trasformazione del tempo libero in tempo di lavoro e viceversa. Quando una persona, per godere del proprio tempo libero, si avventura su queste piattaforme che offrono giochi o svaghi, entra in un mondo dove è contemporaneamente consumatore e lavoratore; egli infatti consuma il prodotto per passare il tempo, ma allo stesso tempo fornisce agli sviluppatori informazioni e riscontri utili per migliorarlo, quindi garantisce un doppio guadagno al fornitore senza ricevere niente in cambio. Questo fenomeno è ampiamente sfruttato dalle aziende che forniscono questi prodotti, infatti per lo sviluppo dei social o dei giochi esse si avvalgono di studi psicologici, così da intrappolare l'utente nella propria rete per quanto più tempo possibile. Il libro cita il caso di un gioco molto popolare su Facebook qualche anno fa, sviluppato in modo tale da innescare nel giocatore gli stessi meccanismi psicologici della ludopatia, così da aumentare a dismisura il tempo di fruizione dell'app e indurre all'acquisto in denaro vero del passaggio ai livelli superiori.
Cronofagia e media è un libro che ci apre gli occhi sui meccanismi su cui si fonda la nostra realtà iperconnessa, mostrandoci anche come la nostra moderna schiavitù parta molto da lontano e sia solo un'evoluzione del vecchio e marcio capitalismo.
Nel libro si trovano anche saggi dedicati al cinema e al suo modo di affrontare il tema della manipolazione del tempo da parte dei padroni d'azienda, perché già parecchi anni addietro gli intellettuali si ponevano il problema del ruolo svolto dai mass media nel contesto economico occidentale.
La lettura di questo libro per certi versi è inquietante, perché fa capire fin quanto siamo affondati nella palude in cui ci hanno spinto i detentori del potere economico, e con quanta facilità ci riescano a manipolare, però conoscere l'amara verità è un passo fondamentale per trovare delle contromisure.
Francesco Abate
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