Domingo il favoloso è un romanzo pubblicato dallo scrittore Giovanni Arpino, prima a puntate tra il 1973 e il 1974 sulla Domenica del Corriere, poi in volume nel 1975.
Questo romanzo è una pennellata di realismo magico all'italiana, un'irruzione della magia e del fantastico nel cinismo e nella disillusione dell'Italia anni Settanta.
Il protagonista, Domingo, è un truffatore che vive di espedienti; duro, cinico, privo di tenerezze perfino nei confronti dell'eterna fidanzata. Sebbene la sua furbizia e il suo cinismo ne facciano un vincente nel mondo in cui vive, Domingo sente però la mancanza di qualcosa, e d'improvviso sente il bisogno di rapire Arianna, una giovane zingara quattordicenne malata di cuore. A spingere Domingo non sono né amore né libidine, lui sente il bisogno di avere Arianna con sé e prendersene cura, ma non sa bene perché. La ragazza però si rivela la svolta decisiva per la vita dell'uomo, che di colpo scopre la magia nascosta dentro le fessure dell'anima, quella magia che permette di vedere il fantastico anche dove sembra esserci solo un piatto grigiume.
Questo è Domingo il favoloso: la ricerca di un poco di magia, di una scintilla colorata nel mondo grigio del guadagno e del consumo. La magia può essere a pochi passi da noi, Domingo infatti la trova nella sua Torino (che qualcosa di magico sembra trasudare sin dalle prime pagine del romanzo), e cambia radicalmente il nostro modo di vedere e vivere il mondo, stravolge le nostre priorità e la nostra scala di valori, lascia un segno indelebile su quello che siamo.
Forse questo romanzo vuole essere un barlume di speranza, un sussulto dell'autore nel disperato tentativo di non arrendersi alla società del "produci consuma crepa", del vivere senza prospettive. L'autore sembra dirci: "Guardatevi bene intorno, e non esitate a seguire l'istinto, perché qualcosa che va al di là della piatta normalità può essere nascosto a pochi passi da voi e non dovete fare altro che afferrarlo". Un auspicio che oggi dovrebbe risuonare ancora più forte.
Francesco Abate