Neve di Bosnia è una poesia contenuta nella raccolta Inferno.
In questa poesia canto l'inferno dei migranti in transito lungo la rotta balcanica, che si vedono respinti dalle frontiere europee e vengono trattenuti in condizioni disumane nei centri di detenzione dei paesi balcanici, Serbia e Bosnia su tutti. Capita spesso che i migranti si ritrovino bloccati in questi paesi durante i loro rigidi inverni privi perfino di vestiti adeguati al clima, infatti la poesia è ispirata alla vicenda di un paio di anni fa che vide centinaia disperati provenienti dalla Siria bloccati nella neve bosniaca con addirittura i piedi nudi:
Candida e soffice è la neve;
congela il piede nudo
che indifeso la calpesta
con la delicatezza
d'una piuma
che si conficca in un occhio.
La neve, questo soffice e candido fenomeno che a noi scalda il cuore col ricordo del periodo natalizio, diventa uno spietato assassino per chi ha la colpa di essere nato nel lato sbagliato del mondo.
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Francesco Abate
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