Apate, la dea degli inganni, compare a Francesco e Dante lungo il viaggio alla ricerca di Dio, segnandone una svolta fondamentale.
La dea appare come una snella figura femminile dal corpo simile a una pantera, capace di far abbassare la guardia allo sprovveduto che a lei si approccia con superficialità, al quale impedisce di vedere i serpenti che guizzano sul suo capo come capelli demoniaci. Francesco, da persona impulsiva qual è, si lascia ingannare, ma Dante, che guarda con gli occhi della ragione, scopre subito gli inganni che nasconde Apate e riesce ad affrontarla. L'esito dello scontro, oltre ad essere decisivo per il viaggio dei due pellegrini, svela come dietro ad Apate si nasconda un incredibile segreto.
Per la costruzione della figura di Apate mi sono ispirato all'arte figurativa dell'antica Grecia, dove compare appunto con la pelle di pantera e serpenti nei capelli.
Con lo scontro tra i protagonisti e Apate, si chiude la prima parte di Eudemonìa, che appunto prende il nome della dea.
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Francesco Abate

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