Oggi vi parlo un po' del mio ultimo romanzo,
Eudemonìa.
Eudemonìa è un romanzo allegorico, un libro dove tutto rappresenta qualcos'altro oltre a quel che appare. Lo scopo per cui ho scritto questo romanzo è infatti molto ambizioso: rappresentare un percorso del pensiero, mostrare il crollo delle certezze e la nascita di nuove consapevolezze in un uomo qualunque.
Il romanzo è in un certo senso autobiografico, per questo ho scelto di chiamare il protagonista Francesco, ma allo stesso modo rappresenta il cammino interiore che può - e dovrebbe - compiere chiunque, quindi non viene mai citato il suo cognome. Francesco è un uomo di trentacinque anni che si trova impantanato in un'inedia mortale, consapevole dello squallore della propria esistenza ma incapace di agire per migliorare la propria condizione; come tanti, non sa cosa l'abbia ridotto così, cosa lo abbia privato delle forze, ne è vittima inerme e si trascina in una vita statica e grigia.
Nella vita di Francesco arriva un evento imprevisto, così, suo malgrado, è costretto a intraprendere un viaggio con un certo Dante, che nel corso delle varie peripezie diventerà un prezioso amico. Gli viene affidato il compito di cercare Dio dal rozzo e volgare re del suo paese; lui nemmeno crede in Dio, ma è costretto a partire in questa ricerca che, col passare degli eventi, lo porterà a ben altra meta.
Della trama sono costretto a dirvi ben poco, vi basti sapere che il viaggio che faccio percorrere fisicamente al protagonista è un'allegoria del viaggio di una mente alla ricerca prima di Dio e poi della verità. Per questo motivo il viaggio di Francesco finirà per condurlo ai confini dell'universo, e poi oltre, lo spingerà a combattere contro un'altra versione di sé e infine a distruggere l'intero universo, perché solo diventando una tabula rasa da ricostruire potrà giungere al cospetto di Eudemonìa. Questo, più che un romanzo di formazione, si potrebbe definire un romanzo di ricostruzione, perché il protagonista viene azzerato e ricostruito daccapo.
Nel corso del viaggio Francesco incontra personaggi molto variegati, ognuno dei quali rappresenta qualcos'altro, e si scontra spesso con la differenza che passa tra l'apparenza e l'essenza.
Il romanzo si divide in tre parti: Apate, Aletheia ed Eudemonìa. Ogni parte prende il nome del personaggio col quale Francesco si confronta alla fine.
Nella prima parte Francesco, cercando Dio, finisce per combattere contro la dea degli inganni, Apate.
Nella seconda parte giunge al cospetto di Aletheia, la Verità, dopo aver distrutto l'universo.
Nella terza e ultima parte, si trova faccia a faccia con Eudemonìa, che rappresenta la felicità, ma se volete sapere cosa intendo io per felicità - che non è per niente semplice da definire -, dovete leggere il libro.
Sebbene il romanzo sia un'allegoria e affronti concetti profondi, ho cercato di renderlo il più immediato possibile, quindi leggendolo non sarà difficile capire cosa rappresenta ogni situazione ed ogni personaggio.
Nei prossimi mesi comunque vi aiuterò dedicando dei post alla presentazione dei personaggi principali, inoltre potrete sempre scrivermi sul blog o sui social per chiedermi spiegazioni, anche perché credo sarebbe bellissimo potermi confrontare con voi lettori sui significati e sui concetti del romanzo. Se ho scritto questo libro è per stimolare delle riflessioni, sarebbe fantastico vedere dove vi ha spinto la lettura di questo romanzo e a quali conclusioni vi ha portato.
Vi invito a seguire il blog e le mie pagine social (
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Vi ricordo che potete acquistare il romanzo in tutte le librerie fisiche e virtuali (link in questa
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Copperflield Bookshop in via Italia, 43.
Come sempre, vi ringrazio e vi auguro buona lettura.
Francesco Abate