domenica 14 dicembre 2025

EUDEMONIA A "VISIONI D'ARTE E DI PAROLE"

Con grande emozione vi comunico che sabato 20 dicembre presenterò Eudemonìa nel corso della manifestazione "Visioni d'Arte e Parole" a Latina.
Sarà un'occasione per condividere con i presenti le mie idee e la mia passione per la letteratura, all'interno di un contesto molto interessante in cui i giovani incontreranno varie forme d'arte.

A presto!

Francesco Abate

mercoledì 10 dicembre 2025

"IL NECRONOMICON" DI HOWARD PHILLIPS LOVECRAFT

 

Definire Il Necronomicon una semplice raccolta di racconti dello scrittore statunitenste H.P. Lovecraft sarebbe riduttivo. Il lettore che ha l'ardire di avventurarsi tra le pagine di questi racconti si trova catapultato in mondi fantastici e terribili allo stesso tempo, luoghi che esistono fuori dal mondo reale ma che spesso lo incrociano, abitati da esseri indefinibili tanto nell'aspetto quanto nel modo di essere. Percorrendo questo cammino si incrocia spesso il Necronomicon, il fantastico libro delle Leggi dei Morti (o dei Nomi dei Morti, a seconda delle interpretazioni) scritto dall'arabo pazzo Abdul Alhazred e creduto dai più perduto per sempre. Sia chiaro, il Necronomicon nella realtà non esiste (anche se non tutti ne sono convinti), ma la sua presenza costante nei racconti di Lovecraft permette al lettore di vederselo davanti, come un'immagine vista tanto spesso da essere impressa nella mente per sempre. 
I racconti dell'orrore di Lovecraft hanno il potere di gettare il lettore in un'atmosfera cupa e misteriosa, lo avvolgono in una nebbia al cui diradarsi si manifestano mondi sotterranei o sovracelesti, abitati da creature tanto disumane da essere indescrivibili. Nei mondi lovecraftiani cambia anche il concetto di divinità, infatti che siano gli dèi terrestri o i Dèi Esterni, essi sono indifferenti all'uomo, non lo amano e non lo odiano, ma senza alcuna pietà diventano terribili nei confronti di coloro che osano avventurarsi al loro cospetto. Lovecraft nelle sue storie crea un'intera mitologia fatta di mostri e divinità terribili; a distanza di più d'un secolo, la mitologia lovecraftiana è d'ispirazione per registi, scrittori e creatori di videogiochi.
Nell'opera di Lovecraft non c'è però solo l'intrattenimento, l'autore infatti riesce a scrivere anche pagine capaci di far riflettere sulla natura umana. Nel racconto K'n-yan, per esempio, un uomo si avventura nel mondo sotterraneo abitato da questi K'n-yan, una popolazione estremamente evoluta che vive in un mondo che noi definiremmo utopistico (si lavora il minimo indispensabile, si passa il tempo giocando, ecc.), eppure la noia di cui cadono vittima li porta a comportamenti incredibilmente disumani, essi infatti torturano i propri schiavi per divertimento. 

Francesco Abate

domenica 30 novembre 2025

PARLIAMO DI EUDEMONIA: IL TEMPO

 

"Cieli uguali, terre uguali, fiumi uguali e mari uguali. Notti e giorni si susseguivano senza soluzione di continuità, così uguali tra loro da non essere distinguibili. Se qualcuno avesse chiesto a Francesco da quanto fosse in viaggio, non avrebbe saputo rispondere. Anche i discorsi del suo interlocutore sembravano sempre uguali e ormai non portavano da nessuna parte; camminavano a casaccio nell'attesa che succedesse qualcosa, ma niente cambiava.
A volte, si crede che in una giornata non sia successo niente, perché si dimenticano piccoli eventi apparentemente non significativi, i quali, se fossero stati sfruttati meglio, avrebbero potuto portare svolte inaspettate. Non era questo il caso. Non succedeva davvero niente. Non incontravano anima viva, né uomini né animali, l'ambiente circostante era sempre uguale e piatto, il tempo era sempre sereno e tiepido, la strada era sempre piana e ben battuta, il cammino non subiva né accelerazioni né frenate. C'era calma piatta, una totale assenza di stimoli che aveva fatto perdere la cognizione del tempo al povero viaggiatore.
Come si può misurare il tempo, se gli attimi che si susseguono sono sempre uguali? Cosa distingue un secondo da un altro, se sono identici? Che senso ha misurarlo, il tempo, se si trasforma in un'unica retta dritta e infinita?"
Se volete scoprire quale risposta Francesco darà a queste domande, non dovete fare altro che leggere Eudemonìa.


Vi invito a seguire il blog e le mie pagine social (FacebookMeWeInstagram) per tutti gli aggiornamenti riguardo questo romanzo.
Vi ricordo che potete acquistare il romanzo in tutte le librerie fisiche e virtuali (link in questa pagina). Per chi è di Battipaglia, lo trovate subito disponibile presso Copperflield Bookshop in via Italia, 43.  

Francesco Abate

domenica 16 novembre 2025

NO OTHER LAND - GUARDARE L'ORRORE SENZA FILTRI

Ieri sera finalmente ho avuto modo di vedere il docu-film No other land, dopo che per ben due volte la Rai ne ha rinviato la messa in onda.
Non voglio condividere con voi le mie impressioni, perché sono riassumibili in due semplici parole: rabbia e tristezza. Nemmeno scrivo il post per dirvi di cosa parla il film, perché riassunti ne trovate a iosa sul web, e poi i fatti che racconta sono noti a tutti quelli che non nascondono la testa sotto la sabbia.
Scrivo per condividere con voi la ragione per cui, secondo me, chi ci governa ha tanta paura di questo film. No other land ci permette di guardare l'orrore senza veli, ci libera della confortevole protezione del filtro che noi applichiamo alle vittime, quei palestinesi che immaginiamo come esseri provenienti da un pianeta diverso; ci fa vedere che il palestinese è l'uomo che si costruisce la casa con le sue mani, la donna che dice al figlio di coprirsi bene perché fa freddo, il ragazzo che ha studiato e vorrebbe costruirsi un futuro, il bambino che si diverte guardando gli animali e gioca con quello che trova. No other land ci libera dal torpore, ci fa vedere che le vittime del genocidio sono persone identiche a noi. A molti sembrerà poca cosa, ma vi assicuro che non lo è, perché ci permette di metterci nei loro panni, di essere noi l'uomo che un mattino vede demolire la casa che ha costruito con tanta fatica, di essere noi la donna che vede il figlio agonizzare e morire dentro una grotta, di essere noi il bambino che vede uomini armati irrompere di notte nella propria casa. La visione di questo film ci permette di sentire sulla pelle quello che stanno provando i palestinesi, in più ci permette di capire che, quel che oggi succede a loro, domani potrebbe succedere a noi.
No other land fa tanta paura perché toglie il velo dall'orrore e lo mostra in tutta la sua crudezza. Se il Governo ha tentato con tanta forza di bloccarne la trasmissione è per la stessa ragione per cui Israele uccide i giornalisti nella striscia di Gaza: si vuole impedire la comprensione delle vittime, lasciando che "i palestinesi" restino dei numeri e poco altro.
Vi invito con tutto il cuore a guardare questo documentario, solo allora potrete dire di aver compreso appieno cosa stanno soffrendo milioni di persone la cui vita è resa un inferno tanto in Cisgiordania quanto a Gaza. La visione del film è anche un test: se guardandolo riuscirete a non provare pietà per le vittime e rabbia contro i carnefici, dovrete correre ai ripari perché l'umanità in voi è morta.

Francesco Abate

sabato 15 novembre 2025

INTERVISTA PER L'ASSOCIAZIONE "CONDUCO UN DIALOGO"

Con grande piacere vi informo che sulla mia pagina Facebook è disponibile l'intervista che ho rilasciato ieri ad Alessandro Buscemi dell'Associazione "Conduco un dialogo".
Nel corso della piacevole chiacchierata con Alessandro, ho parlato delle mie opere e della mia idea di letteratura.

Buona visione.

Francesco Abate

martedì 11 novembre 2025

PARLIAMO DI EUDEMONIA: APATE, LA DEA DEGLI INGANNI

 

Apate, la dea degli inganni, compare a Francesco e Dante lungo il viaggio alla ricerca di Dio, segnandone una svolta fondamentale.
La dea appare come una snella figura femminile dal corpo simile a una pantera, capace di far abbassare la guardia allo sprovveduto che a lei si approccia con superficialità, al quale impedisce di vedere i serpenti che guizzano sul suo capo come capelli demoniaci. Francesco, da persona impulsiva qual è, si lascia ingannare, ma Dante, che guarda con gli occhi della ragione, scopre subito gli inganni che nasconde Apate e riesce ad affrontarla. L'esito dello scontro, oltre ad essere decisivo per il viaggio dei due pellegrini, svela come dietro ad Apate si nasconda un incredibile segreto.
Per la costruzione della figura di Apate mi sono ispirato all'arte figurativa dell'antica Grecia, dove compare appunto con la pelle di pantera e serpenti nei capelli.
Con lo scontro tra i protagonisti e Apate, si chiude la prima parte di Eudemonìa, che appunto prende il nome della dea.


Vi invito a seguire il blog e le mie pagine social (FacebookMeWeInstagram) per tutti gli aggiornamenti riguardo questo romanzo.
Vi ricordo che potete acquistare il romanzo in tutte le librerie fisiche e virtuali (link in questa pagina). Per chi è di Battipaglia, lo trovate subito disponibile presso Copperflield Bookshop in via Italia, 43. 

Francesco Abate

domenica 9 novembre 2025

VI PRESENTO LA MIA ULTIMA POESIA: "LA SCROFA DI FALAISE"

 

La scrofa di Falaise è l'ultima mia poesia pubblicata su Spillwords.com.
Questa poesia è ispirata ad un evento storico molto particolare: all'inizio del 1386 una scrofa, per aver sbranato un bimbo di tre mesi, fu processata e condannata a morte, venendo quindi trascinata per le strade di Falaise, infine mutilata e uccisa. A quell'epoca i processi ad animali colpevoli di azioni particolarmente cruente non erano una rarità, ma questo della scrofa di Falaise è forse uno dei meglio documentati.
Ho usato questa poesia per riflettere sull'ipocrisia della società. La scrofa fu infatti giustiziata perché colpevole di aver stroncato una vita, ma la società a quel piccolo uomo avrebbe donato un'esistenza in povertà, schiacciata dal giogo dello sfruttamento, e magari alla fine l'avrebbe pure mandato al macello in qualche guerra. La realtà oggi non è tanto diversa: chi amministra la legge (evito volutamente di usare la parola "giustizia") punisce colui che toglie la vita, eppure egli stesso destina i propri cittadini alla schiavitù del precariato, della miseria, e spesso alla morte in qualche guerra dichiarata per chissà quale interesse economico, o più di frequente alla morte dello spirito tra le fauci del consumismo. Chi punisce l'assassino è a sua volta tale, solo che la legge lo risparmia perché il crimine è mascherato dalla ragion di Stato.

Approfitto della pubblicazione di questa poesia per spronarvi a non confondere mai la giustizia con la vendetta, a fuggire quindi alle soluzioni come la legge del taglione o la pena di morte. Vi esorto anche a restare vigili nello spirito, a vedere oltre i pregiudizi e cercare le mani davvero sporche del sangue della vittima di turno.

Vi ricordo che potete trovare i link a tutte le mie poesie pubblicate sul web accedendo a questa pagina.

 Francesco Abate