Vi è mai capitato di svegliarvi al mattino
presto, di gettare lo sguardo oltre la finestra e godere del momento magico in
cui il cielo si illumina, cambia colore, e la notte cede il passo al giorno? Ad
eccezione delle persone tremendamente pigre, che sprecano quei momenti
imprecando contro il motivo della levataccia, credo che chiunque finisca per
essere rapito dallo spettacolo dell'alba. Questo rapimento io racconto nella
poesia Alba.
Pubblicata sul sito Spillwords.com, la poesia descrive la sensazione che l'alba regala al corpo ed
alla mente, poi ci mostra anche come questa fotografia della potenza della
natura possa e debba darci la forza per combattere le nostre battaglie
quotidiane contro la società che vuole annullare la nostra individualità per
omologarci e trasformarci in pezzi di una macchina inumana (i nuovi colori
che invadono il cielo / sono il tuo biglietto d'ingresso / allo stadio che
ospita la gara del secolo / tra la vita e la morte dell'animo).
La poesia si apre con l'invito ad alzarsi
fatto come se avessimo trascorso la notte distesi sull'erba (Abbandona
l'abbraccio della rugiada), l'ho fatto sia per mantenere tutto in un
contesto naturale, perché siamo tutti immersi nella natura, che ci piaccia o
no. Subito dopo c'è l'invito a godersi la bellezza dell'alba (e apriti alla
nuova luce che arriva / ... / sono il saluto che ti arriva dal mondo).
Ovviamente l'alba è il risveglio del mondo, quindi non rappresenta solo
l'inizio della giornata, ma anche l'inizio delle nostre battaglie quotidiane,
quindi nel componimento invito il lettore a trarre energia dalla rinascita
della natura (Spalanca le braccia e ruba il miracolo) per poi affrontare
la vita con coraggio (Gioca con coraggio la tua partita / e non sprecare
occasioni).
Grazie e buona lettura.
Francesco Abate
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