Una donna che chiede trenta euro per un rapporto sessuale è definita una prostituta; una che per stare con te ed appagare i tuoi desideri chiede di essere accudita e viziata con tanti regali (che vengono pagati in denaro) è una fidanzata. Un uomo che per ricevere soldi da un ricco si finge suo amico è etichettato con disgusto come opportunista; uno che vende la propria dignità al ricco per soldi è semplicemente un lavoratore precario.
La verità è che le parole hanno poca importanza, perché sono il frutto dell'opportunità e delle idee di chi le pronuncia; ciò che conta sono le azioni, specchio fedele della moralità e del pensiero di chiunque. Osservando le azioni delle persone, non è azzardato dire che, tutto sommato, tutti abbiamo un prezzo; per esempio, moltissimi di noi, nel corso della loro vita, si sono trovati costretti a fare un lavoro degradante o poco onesto per tirare avanti. Un po' è colpa nostra, che in fondo finiamo sempre per venderci se non possiamo comprare, molta è invece la colpa del mondo in cui viviamo; infatti, senza soldi non abbiamo amici, non abbiamo amanti, non abbiamo casa e non abbiamo svago. Molti saranno disgustati da quello che sto dicendo, ma quanti ragazzi poveri, che hanno a stento i soldi per uscire la sera o per fare un regalo di compleanno, hanno la fidanzata? Questo accade perché tutti i poveri sono brutti e vuoti dentro o perché la cifra del conto in banca ha un valore tutt'altro che trascurabile? I maschietti non sorridano, che anche noi siamo dei venduti: quanti di noi, infatti, si costringono a leccare il culo (o lo fanno con piacere, perché zerbini nel cuore) all'amico con i soldi o al datore di lavoro per mantenersi in buoni rapporti con loro? Le prostitute non sono solo le donne che vendono i propri rapporti sessuali, ma io definirei "prostituta" chiunque vende sé stesso o i suoi sentimenti; molti di noi, quindi, possono definirsi delle prostitute. Spesso persone che predicano altissimi principi morali finiscono, per necessità o per avidità, per fare lavori che consistono nel truffare le persone (vedi la maggior parte dei tele-selling) o per ingannare chi gli è vicino al fine di comprarne i sentimenti, in vista di momenti in cui questi possano tornare utili. L'essere umano fu definito da Aristotele un "animale politico"; in realtà, di tutti gli animali che vivono in branco, noi siamo i più egoisti. Amiamo vivere in gruppo solo perché alcuni nostri bisogni non possiamo appagarli da soli, ci facciamo gli amici perché ci servono spalle su cui piangere o spinte per arrivare chissà dove. Alla fine, o con soldi o con prestazioni, finiamo sempre per pagare al fine di ottenere qualcosa in cambio. La società non è nient'altro che un rumoroso mercato, dove ognuno di noi cerca di vendere la propria merce, mentendo per far aumentare il valore di quello che ha e farlo sembrare migliore di quello che offrono gli altri. A dispetto di Aristotele, non me ne vogliano i filosofi, io dico che l'uomo è semplicemente un "mercante", niente di più.
(Brano tratto dalla Prefazione de Il Prezzo della Vita - Francesco Abate - CSA Editrice)
Maggiori informazioni sullo scrittore le troverete sulla pagina Facebook "Francesco Abate, lo scrittore battipagliese".
Il romanzo si può acquistare in tutte le librerie, sul sito internet della CSA Editrice (www.csaeditrice.it) e su tutti gli store online.
Francesco Abate
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