domenica 3 aprile 2016

LETTERATURA: RECENSIONE DI "SULLA STRADA" DI JACK KEROUAC

Scritto nel 1951, questo romanzo divenne una guida della beat generation a cui si legò indissolubilmente. Se i giovani di quella generazione ribelle trovarono infatti nel romanzo una guida, l'opera di Kerouac si giovò della voglia di rinnovamento che fermentava negli USA di quegli anni e solo grazie all'esplosione di quelle tendenze fu pubblicato. Sulle prime infatti le case editrici non ebbero il coraggio di pubblicare qualcosa di così "diverso", così distante dai canoni tradizionali della scrittura americana, ma l'esplosione del rock e dei movimenti culturali degli anni '60 resero meno rischiosa la pubblicazione e il romanzo vide la luce, diventando poi un best seller.

"Sulla Strada" racconta i viaggi del giovane Sal Paradise in compagnia del suo amico Dean. Sal è un giovane newyorkese con ambizioni letterarie, Dean invece un ragazzo dell'Ovest da poco uscito dal riformatorio. I viaggi avvengono prima da Est ad Ovest (e viceversa), alla fine invece i protagonisti scendono a sud e arrivano in Messico.

Le vicende sono narrate dallo stesso Sal che nel tempo sviluppa una vera e propria venerazione per Dean. In effetti Dean è l'eroe del romanzo, nonostante la sua figura sia ben lontana da quella tradizionale dell'eroe. Il ragazzo beve, ha una sessualità molto libera e anche da marito non esita a tradire le mogli, agisce sempre istintivamente, spesso è incoerente e rasenta la pazzia. 
Eppure Dean è impegnato in qualcosa di sacro. La sua è una ricerca spirituale ben diversa da quelle tradizionali, egli contemporaneamente fugge e cerca, fuga e ricerca sono fuse in un unico organismo e non possono essere scisse. Dean, prima da solo e poi in compagnia di Sal, cerca sé stesso, vuole essere parte del mondo e non solo un suo abitante, e per fare questo vuole fuggire dalla vita convenzionale, quella fondata sulle regole del vivere comune della società borghese. 
Sal e Dean a tratti sentono un richiamo alla normalità, alla vita tranquilla, così Dean finisce per sposarsi e Sal ci va vicino. Però l'inquietudine che hanno dentro viene sempre fuori, finiscono così per rimettersi ogni volta in viaggio. La loro ricerca sembra terminare in Messico, quando i protagonisti riescono a fondersi con la natura selvaggia della giungla, riuscendo a diventare un tutt'uno con il mondo. Purtroppo è però una breve parentesi, un attimo di Nirvana che svanisce in un niente, vengono riassorbiti dalla vita "comune" americana e si perdono addirittura di vista. Alla fine perciò la vera vita è sfiorata, Sal si sistema e Dean rimane preda della propria inquietudine e della propria incoerenza, segno che il semplice assaggio non è bastato.

Nel romanzo è importante il valore della musica. Nei viaggi lungo gli Stati Uniti il jazz (su cui Kerouac scrisse numerosi articoli) è la colonna sonora ed è un mezzo per vivere le serate folli che sono brevi parentesi di libertà e di appagamento spirituale. In Messico il jazz viene rimpiazzato dal mambo, ascoltato a tutto volume in un bordello dove i protagonisti si danno alla promiscuità sessuale ed alla gioia sfrenata. 

Francesco Abate




Nessun commento:

Posta un commento

La discussione è crescita. Se ti va, puoi lasciare un commento al post. Grazie.