mercoledì 11 gennaio 2017

KAFKA E LE DONNE

Di Franz Kafka si scrive tantissimo, molto alto è infatti l'interesse degli accademici e degli amanti della letteratura riguardo la figura dello scrittore cecoslovacco.
Uno degli aspetti su cui si stanno concentrando maggiormente gli studiosi della vita di Kafka è il suo rapporto con le donne.
Nel suo libro pubblicato di recente, intitolato Excavating Kafka, lo scrittore James Hawes sfata alcuni miti riguardo la biografia di Kafka. Riguardo al suo rapporto con le donne, Hawes sostiene che Kafka non fosse affatto timido, semplicemente non si legò a donne del suo ceto sociale perché amante del sesso sado-masochistico. Volendo essere lui il dominatore in un rapporto sadomaso, Kafka aveva rapporti con le donne prevalentemente nei bordelli e si legò solo ad una cameriera, Hansi Szokoll. Hawes giustifica la sua teoria con il fatto che Kafka fosse lettore di riviste pornografiche di carattere sado-masochistico.
La teoria di Hawes, ripresa dai più importanti giornali europei, non ha però convinto tutti gli studiosi anzi, molti non hanno esitato a criticarla. Klaus Wagenbach, storico biografo di Kafka, sostiene di aver letto le riviste consultate da Kafka e citate da Hawes, Der Amethist e Die Opale. A suo dire si tratta di riviste erotiche e non pornografiche, composte principalmente da testi scritti e disegni, prive di qualsiasi fotografia. Wagenbach ritiene quindi che quelle riviste non giustifichino in alcun modo le conclusioni di Hawes.
Se il sado-masochismo di Kafka è tutt'altro che dimostrato, quello su cui concordano molti studiosi è che non fosse timido con le donne come erroneamente creduto per decenni. Marketa Malisova, direttrice della Società di Franz Kafka a Praga, ha dichiarato in un'intervista che lo scrittore amava le donne e da loro era corteggiato. Egli non si legò mai sentimentalmente, secondo molti per timore di essere inadeguato dal punto di vista sessuale, secondo la Malisova invece egli fuggì il matrimonio e non l'amore. Non temeva altro che la riduzione della propria libertà conseguente al matrimonio.
Di Kafka sappiamo per certo che visse la più profonda passione amorosa per Milena Jesenska, scrittrice e traduttrice. Lei gli scrisse per chiedergli l'autorizzazione a tradurre un suo racconto dal tedesco al ceco, da allora nacque una fitta corrispondenza che si evolse nell'innamoramento di Kafka. La relazione rimase però solo epistolare, non per colpa di Kafka, ma perché la donna era già sposata e non volle lasciare il proprio marito. 

La figura di Kafka è, insieme a quella di Shakespeare, una delle più studiate in letteratura. Come tutte le personalità caratteristiche, anche su Kafka tanti scrivono di tutto. Non è mia intenzione volermi ergere a studioso di spessore, sono solo un amante della letteratura, ma sinceramente conclusioni "estreme" come quella di Hawes mi sembrano sensazionalistiche e poco supportate da prove concrete, buone per vendere tante copie e niente più. Kafka ebbe certamente un carattere per nulla convenzionale, basti leggere le sue opere e le sue lettere per capirlo, e questo ovviamente accende le più azzardate fantasie, ma di uomini che non vogliono sposarsi e che non intrecciano relazioni stabili ce ne sono a milioni e non credo che tutti siano sado-masochisti o abbiano una sessualità disturbata. Non bastano certo un paio di riviste pornografiche per delineare la sessualità di un individuo con precisione, altrimenti nell'era della pornografia online saremmo tutti libri aperti e probabilmente risulteremmo tutti più o meno disturbati.
Per onorare al meglio uno dei più grandi letterati del '900, io direi di lasciar perdere le illazioni sui suoi gusti sessuali e leggere le sue opere, comprendendo i suoi messaggi riguardo l'alienazione, le difficoltà del rapporto padre-figlio, l'angoscia di fronte all'esistenza. Ne trarremmo tutti un gran giovamento.

Francesco Abate


Nessun commento:

Posta un commento

La discussione è crescita. Se ti va, puoi lasciare un commento al post. Grazie.