venerdì 29 luglio 2022

INNO DELL'INFERNO

 

Inno dell'Inferno è la poesia che apre la mia raccolta, Inferno, anticipando la sezione L'Inferno dei popoli.
Si tratta di una sorta di prologo in cui presento in versi quelli che sono i contenuti dell'opera. Per farlo in questa poesia ho scritto un inno valido per tutti gli inferni, dando uno sguardo generale prima di affrontare i temi particolari.

La poesia è composta di quattro strofe.
La prima strofa si compone di quindici versi; in essi canto come il dolore trovi sempre nuovo nutrimento perché ciascun vincitore ha bisogno di un perdente ("L'uomo che vince / ha bisogno d'un perdente") e il perdente perfetto è sempre l'essere umano distrutto nel corpo e nello spirito ("e chi perde di più / dell'uomo dal cuore strappato / o del tempio devastato?").
Anche la seconda strofa è fatta di quindici versi. All'inizio ripropone lo stesso concetto della precedente, poi usa Lucifero come metafora per dire che i malvagi sono avidi e non si saziano mai. Nella metafora faccio riferimento alle tre teste di Lucifero, ispirandomi alla descrizione che ne fa Dante nel Canto XXXIV dell'Inferno, dicendo appunto che vuole cibo per tre teste e indicando per ciascuna una vittima simbolica: uomo, donna e bambino.
La terza strofa è composta da otto versi. In questa si fa riferimento al fatto che le bandiere e gli inni delle nazioni accennano sempre ad alti valori e ad un passato glorioso, quando la storia insegna invece che tutte affondano le proprie radici nel sangue e nello sfruttamento.
La quarta strofa, di soli tre versi, è un monito: gli assassini, in questo caso gli sfruttatori, possono pure fingere di puntare a chissà quali alti valori, ma nel concreto guardano solo a ciò che possono ricavare materialmente ("Guardate le stelle se vi fa star bene, / ma l'occhio dell'assassino / finisce sempre rivolto in basso").

Vi ricordo che potete acquistare Inferno in tutte le librerie o sui collegamenti che trovate in questa pagina.
Se volete, potete anche seguirmi sui social alle seguenti pagine: Facebook, Twitter.

Grazie e buona lettura.

Francesco Abate   

Nessun commento:

Posta un commento

La discussione è crescita. Se ti va, puoi lasciare un commento al post. Grazie.