Palestina è la poesia che apre la sezione "L'Inferno dei popoli" nella mia raccolta Inferno.
La questione palestinese è ben nota e si può riassumere efficacemente nell'immagine che apre l'articolo, una mappa che mostra come dal 1947 Israele ha rubato sempre più territorio alla Palestina, ovviamente per farlo ha avuto bisogno di bombe e terrore. Se avete voglia di approfondire, potete leggere questo articolo del blog.
La poesia mostra la questione vista da un povero palestinese, che non può scappare ma vive nel terrore di Israele, e si chiede se sia meglio morire nel deserto o sotto i proiettili israeliani. L'uomo in questione ha sete, perché ai palestinesi è destinata la parte di territorio povera di risorse, e in costante pericolo di vita non riesce a godere dell'amore come farebbe normalmente uno di noi.
Il tapino si rivolge anche al suo Dio, ma la preghiera non serve a liberarlo dal dramma né a rinfrancarlo, così conclude che il mostro a sei punte (riferimento alla Stella di David) ha più voce di Allah.
Vi ricordo che potete acquistare Inferno in tutte le librerie o sui collegamenti che trovate in questa pagina.
Grazie e buona lettura.
Francesco Abate
Tema molto in tema con il titolo, purtroppo. Un'invasione senza fine e senza interesse.
RispondiEliminaCome sempre la politica fa gli interessi di chi vuole la ricchezza, intanto la brava gente ne paga le spese.
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