venerdì 7 aprile 2023

RAKHINE

Rakhine è una poesia contenuta nella raccolta Inferno, nella sezione L'Inferno dei popoli.
La poesia tratta del genocidio dell'etnia Rohingya, una delle più perseguitate del mondo, che abita per l'appunto la provincia di Rakhine in Myanmar.
Perseguitati nella propria patria, spesso oggetto di dure azioni militari o poliziesche, avallate anche dal premio nobel per la pace Aung San Suu Kyi, che nella poesia definisco "la donna del Male con lo straccio della Pace", molti di loro hanno scelto la fuga nel vicino Bangladesh per salvarsi la vita. Purtroppo, come spesso accade ai rifugiati, nel nuovo paese non hanno trovato una benevola accoglienza, finendo confinati in squallidi campi profughi in cui gli vengono negati anche i più elementari diritti umani.
Quella dei Rohingya è una storia comune a tanti popoli nei suoi tratti salienti (non uguale perché ogni genocidio è diverso dagli altri e sarebbe un errore ignorarne le diversità, sebbene tutti siano mostruosi e ingiustificati), una storia di cui purtroppo si parla pochissimo.
Nella poesia ci sono continui riferimenti al colore verde e al sole rosso, riferimenti alla bandiera del Bangladesh; se all'inizio queste immagini si mostrano avvolte in un'aura benevola ("Giungemmo nel paese verde / che il sole rosso / illuminava di speranza"), in seguito si legge come "Il rosso di quel sole... / era sangue succhiato dai pori" e l'erba verde punge i piedi.


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Grazie e buona lettura.

Francesco Abate

2 commenti:

  1. Sempre molto profonde le tue poesie, fra l'altro mi piacciono perché parlano di tragedie che spesso nel mondo non vengono nemmeno ricordate.
    Ti abbraccio.

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    1. Lo scopo di questa raccolta, o almeno uno degli scopi, e accendere i riflettori sulle troppe stragi che ignoriamo.
      Grazie delle belle parole.

      Un abbraccio.

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