martedì 25 aprile 2023

SCUSACI SILVIA

 

Scusaci Silvia è una poesia contenuta nella raccolta Inferno.
Con questo componimento ho voluto chiedere scusa a nome di tutti a Silvia Romano, attivista italiana rapita in Kenya per la cui liberazione pare che il Governo italiano pagò un riscatto, e questo bastò a farle piovere addosso un odio furioso da parte di tanti.
Le ho chiesto scusa perché ho immaginato una ragazza che, in pericolo di vita, esulta alla notizia della prossima liberazione e immagina il momento in cui potrà riabbracciare affetti e paese natìo ("Sorridesti fuggendo dai mitra, / pensavi al bacio di tua madre..."), salvo poi trovarsi travolta da manifestazioni di odio e rancore ("Uscisti alla finestra per salutare / e ti lanciammo le bottiglie di bile"). A sollevare gli italiani "brava gente" contro la povera Silvia fu, oltre la notizia del riscatto, la sua conversione all'Islam. Questo atteggiamento fu una prova lampante dell'ignoranza che serpeggiava (e serpeggia ancora) nella popolazione italiana, che invece di esultare per la liberazione di una ragazza si imbestialì, perché la conversione della ragazza fu vista come un tradimento, essendo per noi italiani l'Islam il nemico (come tutto ciò che è diverso dalla nostra ammuffita e corrotta morale pseudo-cattolica). Il pensiero superficiale che domina i nostri tempi ci spinge a indicare tutti i mussulmani come nemici, lasciando perdere ogni riflessione sul terrorismo e le sue origini ("un coltello in petto piantammo alla profondità / per vivere nel silenzio della più grigia superficie").



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Grazie e buona lettura.

Francesco Abate

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