Kurdistan è una poesia contenuta nella raccolta Inferno.
Il Kurdistan è una regione divisa tra cinque stati (Turchia, Siria, Iran, Iraq e Armenia). Previsto come stato indipendente dopo il disfacimento dell'Impero ottomano, fu in realtà smembrato e la sua popolazione vive ancora oggi come minoranza discriminata e oppressa in ciascuno dei cinque stati. Forti sono le rivendicazioni politiche di questa etnia tenace e orgogliosa, tanto quanto dura è la repressione operatagli contro.
La poesia, oltre a ricordare lo smembramento subito da questo popolo (Cinque iene a spartirti le nostre carni, / cinque nubi a darci tempesta, / cinque zecche ci avvelenano il sangue, / cinque lati ha la nostra tomba, / cinque note ci suonano il requiem), richiama l'uccisione dell'attivista siriana di origine curda Hevrin Khalaf, uccisa molto probabilmente per il suo impegno a favore delle donne curde (Riposa in pace, dolce Hevrin; / non ci sarà mai primavera / per chi è prigioniero sottoterra).
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Grazie e buona lettura.
Francesco Abate
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