Aria è una poesia contenuta nella raccolta Inferno.
Questo componimento è dedicato a George Floyd, cittadino statunitense la cui uccisione scatenò le rivolte del Black Lives Matter.
L'uccisione di Floyd colpisce per tante ragioni. Prima di tutto è inammissibile che la polizia abusi dei propri poteri per commettere una prepotenza (in questo caso l'estrema prepotenza dell'omicidio) contro un cittadino inerme. A colpire è poi l'accusa ridicola che ha portato alla morte del povero George, sospettato dal commesso di un negozio di aver usato una banconota da venti dollari falsa. C'è poi l'aggravante razziale, perché negli Stati Uniti la polizia diventa particolarmente violenta nei confronti dei cittadini colpevoli di avere la pelle scura; quella nazione che si propone come baluardo di giustizia e libertà, che ne invade altre al fine di imporre i propri "santi" ideali, tollera che i cittadini di un certo colore muoiano vittima di un apparato dello Stato (la polizia).
La poesia richiama l'aria che mancava nei polmoni del povero George Floyd mentre l'agente di polizia gli schiacciava la gola con un ginocchio, "Aria che riempie i polmoni, / che accende la vita".
Sottolineo nell'ultima strofa come la morte di George Floyd sia diventata l'urlo di rabbia e dolore di un'intera popolazione:
"prendi tutta l'aria che puoi
e urla che l'uomo schiaccia il fratello
perché, accecato dal colore dell'ebano,
dimentica che l'anima non ha colore."
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Francesco Abate
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