giovedì 15 febbraio 2024

ERITREA

 

"Giovane ragazza dalla pelle alla nocciola,
perché i tuoi ricci ribelli son fuggiti
dalla casa in cui nascesti?"

Eritrea, poesia contenuta nella mia raccolta Inferno, non è solo il canto di un paese stritolato dalla dittatura, ma è anche la voce di tante donne che fuggono dall'inferno per resistere a un destino nefasto.
"Là parlavo a voce bassa per paura delle orecchie
ma io ho la voce forte e i polmoni per urlare,
per questo fuggii"
La donna eritrea che parla nella poesia fugge, ma non lo fa perché codarda; a spingerla alla fuga è la forza di opporsi al piede prepotente che vuole schiacciarla, ridurla al silenzio, usarla e poi buttarla via.
In Eritrea, come purtroppo in tantissime parti del mondo, le donne sono, insieme ai bambini, le vittime preferite dei regimi, che quando non le uccidono le declassano al rango di schiave, e la fuga in questi casi è il più grande atto di coraggio, un atto che molto spesso costa la vita.
La poesia si conclude con la donna che rivendica la voglia di vivere della sua fresca gioventù:
"Là la morte è padrona con la falce sua compagna
ma io ho le carni fresche e la voglia di campare,
per questo fuggii".

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Colgo l'occasione per segnalarvi la mia ultima intervista, rilasciata ad Ottiche Parallele Magazine.

Grazie e buona lettura.

Francesco Abate

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