Il Medioevo è un'epoca che esercita ancora oggi un potente fascino, basti pensare alla mole enorme di opere letterarie e cinematografiche ispirate a tale epoca. Con il saggio Medioevo simbolico lo storico Michel Pastoureau prova ad approfondire alcuni aspetti del Medioevo, così da permettere di comprenderne meglio alcune dinamiche.
Pastoureau prova a ricostruire la storia del Medioevo attraverso il simbolo e i colori, perché le immagini dei blasoni e delle arme, così come i colori degli abiti, dicono molto più di quello che possa sembrare a prima vista. Le immagini sono spesso simboli, rappresentano cioè qualcosa con l'intenzione di veicolare un messaggio. Ovviamente per comprendere al meglio le immagini medievali, ed avere quindi i mezzi per ricostruire accuratamente la storia dell'epoca, è necessario innanzitutto capire come all'epoca venivano percepite determinati immagini o determinati colori.
Oggi associare il giallo e il verde non ci dà alcun fastidio, sono due colori vicini nello spettro e per questo non creano un gran contrasto; nel Medioevo invece l'accostamento giallo-verde era considerato il più brutale possibile e veniva usato per vestire i matti, così da sottolinearne la pericolosità. Questo piccolo esempio che ho fatto, uno dei tanti riportati nel saggio, ci mostra come i colori non siano stati percepiti sempre allo stesso modo e per questo, conclude Pastoureau, diventa necessaria una storia dei colori. Solo capendo nei determinati momenti storici come era percepito un certo colore possiamo comprendere il messaggio che ci lancia quando inserito in un'arme o un blasone.
La storia dei colori poi deve tenere conto del modo in cui la chiesa li considerava. I Padri della chiesa in origine avevano un'opinione negativa dei colori, i quali sviavano dalla realtà delle cose, mentre in epoca carolingia prevalse la linea cromofila, che li identificava con la luce, conferendogli così un valore positivo. Questo dibattito intorno al valore del colore, e le diverse sensibilità sviluppatesi in epoche diverse, aiuterebbero a capire meglio le scelte intorno al colore degli abiti monastici, o a quello dei vestiti dei nobili e delle persone comuni.
Pastoureau dedica un'ampia porzione del saggio allo studio delle arme medievali, perché queste attraverso i colori e le immagini descrivono ciò che la persona vuole comunicare della propria identità. Ovviamente per comprendere appieno il significato dietro le arme, i blasoni e gli stemmi araldici, è necessario conoscere il modo in cui erano visti e percepiti gli animali o le cose che in essi sono rappresentati.
In questo post ho provato a descrivere i tratti salienti del pensiero che Pastoureau esprime a più riprese nel saggio Medioevo simbolico, senza la pretesa di essere esaustivo. Il saggio merita però di essere letto non solo per le argomentazioni che ho esposto sopra, ma anche per le numerose nozioni che fornisce proprio intorno alla simbologia medievale. Leggendo Medioevo simbolico scopriamo per esempio che Giuda era rappresentato spesso coi capelli rossi perché il rosso era considerato uno dei colori peggiori, e che nelle rappresentazioni in cui bacia Gesù nel Getsemani spesso anche Gesù "acquista" il rossore dei capelli del traditore per simboleggiare l'unione tra gli estremi. Leggiamo anche curiosità come il processo alla scrofa di Falaise, in Normandia, che nel 1386 fu giudicata da un tribunale ecclesiastico, torturata pubblicamente e uccisa per aver sbranato un bambino; attraverso esempi come questo, Pastoureau ci mostra in quale considerazione erano tenuti gli animali a quell'epoca.
Il saggio Medioevo simbolico merita di essere letto perché offre tutte le nozioni che ho descritto fino ad ora, e molte di più, in un modo semplice e coinvolgente che permette una facile comprensione anche a chi di storia è poco ferrato.
Francesco Abate
Molto interessante, grazie. Effettivamente dà una visione assolutamente nuova su quello che ho sempre saputo, o pensato, sul medioevo
RispondiEliminaMi ha aperto un mondo, infatti credo che leggerò la storia dei colori dello stesso autore.
EliminaGrazie e buona serata.