Il Decoro è un romanzo pubblicato nel 2020 dallo scrittore statunitense David Leavitt.
La storia inizia con l'elezione alla Casa Bianca di Donald Trump, evento che inquieta l'alto borghese Eva Lindquist al punto da spingerla ad acquistare una casa a Venezia, così da avere un rifugio all'estero nel caso di una svolta autoritaria del presidente appena eletto.
Intorno alla vicenda di Eva e all'acquisto della casa veneziana, si sviluppano le storie del marito Bruce e degli amici, tutti non spaventati quanto lei ma allo stesso tempo disposti ad assecondarla.
Personaggio principale del romanzo è Eva, una donna di mezza età dell'alta borghesia, appassionata di case e arredamenti. La vicenda principale nasce dal suo terrore per la salita al potere di Trump; teme una svolta autoritaria e arriva a paragonare la situazione americana a quella della Germania nazista. Per fuggire da una degenerazione degli eventi che le pare inevitabile, Eva mette tutta sé stessa nell'acquisto di una casa a Venezia, e porta avanti la trattativa nonostante la venditrice tenti palesemente di truffarla. Molto particolare è anche il rapporto di Eva con gli altri personaggi; si pone nella posizione di un'ape regina, tutto ruota intorno a lei e alle sue manie, tutti la assecondano e si guardano bene dall'indispettirla.
Ha un ruolo molto importante nel romanzo anche il marito Bruce. Si tratta di un uomo mite, che asseconda la moglie in tutto e per tutto e non trova il coraggio di affrontarne la volontà anche quando capisce che l'acquisto della casa veneziana è un cattivo affare. Bruce aiuta la sua segretaria malata di cancro, mostrandosi pieno di buoni sentimenti, ma lo fa nascondendosi dalla moglie, così come sfoga gli appetiti sessuali insoddisfatti in una relazione clandestina. Ha un carattere molto diverso da Eva, è più umano e passionale, più pratico e meno egoista, ma come tutti i personaggi del romanzo è incapace di affrontare la moglie, sceglie di esserne subalterno e fa di nascosto ciò che potrebbe contrariarla.
Gli altri personaggi a mio modo di vedere non sono particolarmente degni di nota. Sono tanti pianetini che ruotano intorno a Eva e fanno di tutto per non scontentarla, anche a costo di rovinare sé stessi, come se l'amicizia di Eva per loro valesse l'intera esistenza.
La descrizione del romanzo che ho fatto sopra è molto striminzita, eppure vi posso garantire che ho detto anche più di quanto fosse necessario.
Il Decoro è un romanzo che parte da ottime premesse per poi perdersi e non giungere a niente. Usando come spunto l'elezione di Trump, Leavitt avrebbe potuto descriverci gli effetti sociali e psicologici dell'elezione sul popolo americano, invece la politica nel romanzo entra solo con le paure esagerate di Eva e qualche critica da social network degli altri personaggi. Poteva essere un romanzo che analizza i pregi e i difetti dell'alta borghesia, o della società contemporanea, invece Leavitt si limita a intrecciare una serie di vicende vissute da un branco di marionette. Leavitt mette tante cose nel suo romanzo, poi però non approfondisce bene niente e si limita a lasciare nelle pagine degli assaggini che lasciano il lettore insoddisfatto.
Lo scrittore sceglie in questo romanzo di farci vedere persone ed eventi attraverso il punto di vista dei personaggi, infatti tanto la storia quanto i pensieri li conosciamo attraverso i dialoghi; peccato che il compito di mostrarci tanta roba lo affidi a marionette incolori e il libro sia alla fine una lunga trascrizione di chiacchiere che non portano a niente. Nel finale Leavitt cerca di salvare tutto con qualche riflessione meno superficiale, ma non fa altro che mostrare un piccolo campionario di filosofia spicciola con cui entriamo normalmente a contatto ogni giorno sui social.
Considero Il Decoro uno dei peggiori libri che abbia mai letto e per questo ve ne sconsiglio la lettura.
Francesco Abate
Nessun problema, di Leavitt non ho letto niente perché non mi ispira.
RispondiEliminaBaci e grazie per la tua spiegazione, è un giudizio duro ma obiettivo.
Io ero stato attratto dal riferimento all'elezione di Trump, pensavo fosse una fotografia della società americana e delle reazioni all'evento, invece mi sono trovato davanti una delle cose più insulse mai lette.
EliminaBaci.
Ecco bene, un libro che eviterò di leggere.
EliminaCerto è che se Leavitt voleva scrivere un saggio poteva farlo con tutti i crismi.
Ti abbraccio.
Super blog
RispondiEliminaGià leggendo la trama devo ammettere che non mi aveva particolarmente incuriosita. La tua analisi mi sembra abbastanza chiara, per cui senza esitazioni decido di non leggere questo libro. Non mi piacerebbe sicuramente. Grazie della recensione.
RispondiEliminaGrazie a te per la lettura.
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