martedì 16 novembre 2021

GIUDA DI AMOS OZ

 

Giuda è un romanzo dello scrittore israeliano Amos Oz pubblicato nel 2014.

Il romanzo racconta la storia del giovane studente universitario Shemuel Asch e si svolge a Gerusalemme tra la fine del 1959 e l'inizio del 1960.
Shemuel vive una crisi interiore dopo essere stato lasciato dalla fidanzata, così decide di abbandonare gli studi universitari e la casa dei genitori. Trova lavoro come assistente del signor Wald, un uomo anziano e invalido, in cambio di vitto e alloggio oltre che di un piccolo stipendio. Durante la permanenza a casa del signor Wald, Shemuel si innamora della nuora, la vedova Atalia, e sviluppa la sua tesi di laurea su "Gesù visto dagli ebrei", concentrandosi principalmente sulla figura di Giuda Iscariota
Shemuel si lega sempre di più ad Atalia, ma questa lascia pochissimo spazio alla nascita di un rapporto tra loro.

Giuda con una trama semplice riesce a sviluppare tematiche potenti. Oz attraverso Shemuel ci mostra lo smarrimento dei giovani israeliani dopo il crollo del sogno socialista. Shemuel è infatti membro di un gruppo di giovani socialisti e la sua crisi ha inizio quando questo si scinde a causa di divisioni interne. La consapevolezza del fallimento del suo sogno politico lascia Shemuel senza una direzione da seguire, lo svuota, lo spinge ad abbandonare tutto senza però indicargli il punto da cui ripartire. A casa di Wald e Atalia, Shemuel vive una sorta di letargo, una temporanea fuga dal mondo che però non lo porta da nessuna parte.
Il romanzo non è solo uno sguardo sul disorientamento dei giovani socialisti, ma attraverso le riflessioni del protagonista diventa una profonda analisi della storia e del tradimento. Shemuel continua a dedicarsi alla sua tesi di laurea e finisce per concentrarsi sulla figura di Giuda, che nella sua visione viene completamente ribaltata: da traditore di Cristo diventa il primo e più fervente cristiano. Secondo Shemuel infatti Giuda non tradì Gesù per trenta denari, essendo infatti l'unico possidente tra gli apostoli non ne aveva bisogno, ma lo consegnò perché sicuro che sarebbe passato indenne dalla crocifissione, lo spinse quindi verso quello che immaginava sarebbe stato il suo più grande miracolo. Questa visione di Shemuel cambia radicalmente non solo la storia del Cristianesimo e dell'Ebraismo, ma smonta il modello su cui i cristiani hanno costruito l'antisemitismo, la sagoma su cui nei secoli sono stati tessuti gli stereotipi sugli ebrei.
La riflessione sul tradimento porta Shemuel, e quindi Oz, anche a importanti riflessioni politiche sullo Stato di Israele. Il protagonista rievoca spesso il pensiero di Abrabanel, padre di Atalia ormai defunto, che un tempo era stato membro della principale associazione sionista israeliana. A differenza del pensiero aggressivo della maggior parte dei sionisti, su tutti Ben Gurion, che auspicarono e scatenarono la guerra contro gli arabi per il possesso della Terra Santa, Abrabanel in vita si è battuto per la convivenza pacifica, considerandola l'unica strada per garantire un futuro prospero al paese ed evitare uno stato di guerra permanente. Il pensiero di Abrabanel è avallato da Oz attraverso il dramma di Micah, figlio di Wald e marito di Atalia, morto giovanissimo e in maniera atroce durante la guerra tra israeliani e arabi; il lutto ha devastato le persone che vivono a casa di Wald, si respira in ogni angolo e in ogni stanza, quindi a distanza di anni si continua a pagare lo spirito bellicoso degli israeliani.
Lo studio di Giuda e i ricordi su Abrabanel portano Shemuel a comprendere che spesso sono quelli che vedono la realtà prima di altri a essere chiamati traditori. Giuda era davvero convinto che Gesù fosse il Messia, ma il suo gesto non è stato capito e i cristiani lo giudicano ancora oggi un traditore; Abrabanel aveva capito che la politica aggressiva dei sionisti contro gli arabi avrebbe portato a una guerra permanente, e anche lui ha pagato l'intuizione con l'etichetta di traditore.

Il romanzo ruota interamente intorno al personaggio di Shemuel, ma anche Atalia, Wald, Giuda e Abrabanel hanno grande importanza.
Shemuel è un giovane studente universitario. Quando il suo gruppo politico si divide, e quando la sua fidanzata lo lascia per tornare con il suo ex, vede crollare tutte le sue certezze. Come un navigatore che ha perso la rotta, Shemuel si trova in balìa degli eventi, smarrisce ogni interesse e si tuffa in un lavoretto da poco solo per potersi allontanare dalla vecchia vita. Di fatto si prende una pausa da tutto, entra in una dimensione parallela fuori dal tempo e dallo spazio. Si trascura molto nell'aspetto e nelle abitudini, passa molte ore perso nelle sue riflessioni, che lo portano a capire cose importanti, come la verità che spesso si cela dietro l'etichetta del traditore, ma non riescono a dargli la svolta che gli servirebbe. Si innamora di Atalia, ma con lei non riesce mai a stabilire un vero legame sentimentale.
Atalia è la nuora di Wald, vedova del giovane Micah. Donna molto bella, su di lei il lutto ha avuto un effetto devastante, infatti vive senza riuscire a instaurare un vero legame amoroso. Si affeziona a Shemuel, mostrando di non essere arida e di provare ancora sentimenti, ma non appena il legame sembra prendere vigore lo allontana per sempre. Vive come se scacciasse volutamente ogni nuovo amore, o comunque ogni sentimento intenso, nell'intenzione inconscia di restare per sempre legata al povero marito.
Wald è il suocero di Atalia, l'uomo di cui Shemuel deve prendersi cura. Vive un'esistenza isolata, vuota e ripetitiva, costantemente immerso nel rimpianto per la perdita del figlio Micah. Passa le giornate leggendo, ascoltando la radio e talvolta parlando con qualche vecchio amico, ma di fatto non conclude mai niente, come se la sua vita avesse perso ogni significato dopo la morte del figlio.
Giuda e Abrabanel vivono nei pensieri di Shemuel, ma acquisiscono comunque le fattezze di personaggi attivi. Il primo, Giuda Iscariota, è giudicato dai cristiani il traditore supremo, colui che vendette il Figlio di Dio per trenta denari, ma nella visione di Shemuel troviamo invece un uomo profondamente devoto a Gesù, l'unico che davvero crede nella sua divinità e che fino all'ultimo spera di vederlo scendere dalla croce, rimanendo però deluso. Una volta morto Gesù, sparisce in Giuda l'illusione di aver conosciuto il Messia e si fa strada la consapevolezza di aver mandato a morire un povero innocente, per questo si uccide. 
Abrabanel ha invece il merito di vedere lo stato di guerra perenne in cui precipiteranno arabi e israeliani assecondando le passioni bellicose dei sionisti, propone quindi una coesistenza pacifica tra le due popolazioni ma per questo, oltre che per le sue amicizie con uomini arabi, viene bollato come traditore. Molto interessante è inoltre la sua visione sul concetto di Stato, ritiene infatti lo stato-nazione arroccato nei suoi confini come un concetto superato. 

L'idea sul concetto di Stato espressa da Abrabanel mi ha molto colpito, mi ha mostrato infatti come Oz avesse ben chiara la realtà socio-politica contemporanea e confesso che mi trova assolutamente d'accordo.
La storia del mondo è storia di migrazioni. Con le nuove tecnologie il mondo è diventato molto più piccolo, accentuando tutti i fenomeni migratori, dal cambio di nazione dell'uomo d'affari in cerca di condizioni fiscali agevoli alla traversata del disperato. In un contesto del genere, ragionare arroccandosi dentro le idee di Stato e di confine è un'azione miope che può portare solo a gravi disparità e sviluppare tensioni sociali. Dobbiamo capire che i confini esistono solo sulle cartine e nelle nostre teste, il mondo è un blocco unico che non si può scomporre, quindi è tempo di riportare l'uomo al centro della politica, dove per troppo tempo sono stati concetti artificiali come Nazione e Stato. Micah è un uomo che muore per la Nazione: fa una morte atroce, lascia la sua famiglia psicologicamente distrutta, e tutto solo per assecondare una smania di dominio che darà inizio a una guerra eterna. Abrabanel nel romanzo ha in mente un'altra via, una strada che avrebbe evitato la morte di migliaia di Micah e la devastazione morale di milioni di famiglie.

Giuda è un romanzo stupendo che colloca Amos Oz nell'Olimpo dei più grandi scrittori dell'era moderna. Avevo già apprezzato l'autore per Una Pace Perfetta, ora dopo aver letto questo romanzo lo considero come uno dei miei preferiti.
Con una storia semplice, scritta in modo lineare e senza troppi fronzoli, l'autore ci mostra lo smarrimento dell'uomo di fronte al crollo delle sue certezze, poi ci aiuta a rivedere il concetto di tradimento e ci accompagna in un'analisi politica ancora oggi molto attuale.
In questo libro Oz ci mostra un campionario di persone travolte dalla vita, sconfitte e senza più voglia di combattere, gente che vede il mondo andare in una direzione senza capire quale sia. 
Lo sfondo delle vicende è molto significativo, una Gerusalemme che di giorno sembra una città come le altre, poi di notte si trasforma in una zona di guerra, presidiata dai soldati e scossa di continuo da spari ed esplosioni. Il mondo che Oz ci mostra è tranquillo in apparenza, ma basta spingere lo sguardo un po' più lontano per scorgere una realtà spaventosa e disperata.
Tutta questa densità di contenuti è racchiusa in un libro che non diventa mai pesante, nemmeno durante le lunghe riflessioni politiche o religiose di Shemuel. Per questo motivo ne consiglio caldamente la lettura.

Francesco Abate

4 commenti:

  1. Non pensavo che qualcuno apprezzasse Amos Oz! A me piace molto ma di solito quando lo dico mi si risponde che è un autore pesante.
    Questo libro è bello, io in genere lo paragono ai romanzi di Mordecai Richler, altro autore ebreo che ha fatto ritratti lucidissimi della società in decadenza.
    Ti abbraccio.

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    1. Richler non lo conosco, ma Oz lo adoro.
      Non capisco come si possa definirlo pesante, i due romanzi che ho letto scivolano via che è un piacere. C'è nei suoi libri un'atmosfera un po' stagnante, ma è una scelta ovvia e giusta per tradurre gli stati d'animo dei protagonisti.

      Un abbraccio.

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  2. Grazie di questa recensione molto approfondita. Io non ho mai letto niente di questo autore, però la tua recensione ha suscitato il mio interesse. Grazie e buona serata.

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    1. Grazie a te per la lettura. Anche io ho scoperto Oz da poco, ma credo che leggerò altro di lui.

      Buona serata.

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