Il pianto di Alessia è la poesia che apre la sezione "L'Inferno dei singoli" nella mia raccolta Inferno.
Il componimento prende spunto dalla straziante vicenda di Alessia Cirillo, giovane donna transgender morta di tumore circa due anni fa. Morì senza il conforto dei familiari, che la abbandonarono perché incapaci di accettare la sua volontà di essere ciò che davvero era, cioè una donna. Tanto priva di amore era la sua famiglia da infierire anche dopo la morte: fece affiggere i manifesti funebri col suo nome al maschile, negandole quindi anche in quel momento estremo il riconoscimento che ogni essere umano dovrebbe ottenere senza sforzi.
Alessia Cirillo visse una vita difficile, privata dell'amore dei familiari e tradita solo in nome di squallidi pregiudizi ancora duri a morire. Chi doveva amarmi mi ha tradita, in questo verso della poesia si racchiude tutta la sua triste vicenda.
Quella di Alessia è una storia di dolore e di infamia, il dolore di una donna tradita dalle persone amate e l'infamia di chi pone il pregiudizio al di sopra dell'amore.
La storia a suo tempo mi colpì e sentii il bisogno di riportarla, è infatti un perfetto esempio di una vita colma di dolore. Credo che sia importante leggere la poesia e conoscere la vicenda anche per il suo valore sociale, perché i diritti delle persone con una sessualità ingiustamente considerata diversa (diversa da chi? da cosa? chi dice che ci siano davvero una normalità e delle eccezioni?) ancora oggi sono violati e l'odio contro di loro sfocia di continuo in tragici fatti di cronaca. Spero che immedesimandosi nel dolore che visse Alessia, capendo che chi la giudicava è un infame indegno di essere chiamato umano, diventi più chiaro quanto ingiusto sia negare dei diritti solo in virtù di squallidi pregiudizi. Il cattivo è chi giudica, non chi chiede di vivere una vita libera e felice.
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Un vero infero.
RispondiEliminatemo che chi non vorrà capire non capirà, ma certo non è un buon motivo per non parlare.
Complimenti
Bisogna parlare per farsi sentire da quelli che vogliono ascoltare, e per bucare i timpani di quelli che si fingono sordi.
EliminaGrazie.
Bellissima poesia, penso che tu abbia raccolto nei tuoi versi non solo il dolore di Alessia ma anche quello di ogni persona che, per un motivo o un altro, non è amata. Se conosci la canzone Trans, di Enrico Ruggeri, io credo sia perfetta per la tua poesia.
RispondiEliminaTi abbraccio.
Ti ringrazio. In effetti, al di là della discriminazione, ero interessato a sottolineare il dolore che prova chi si vede respinta dalla famiglia, che invece dovrebbe amarla.
EliminaAscolterò la canzone di Ruggeri, sono curioso, sebbene non sia uno dei miei cantanti preferiti.
Un abbraccio.