Faust è un'opera in versi composta dallo scrittore e poeta tedesco Johann Wolfgang Goethe nell'arco di sessant'anni, a partire dal 1772 fino al 1832.
Il poema riprende un personaggio della tradizione popolare tedesca e vi infonde l'anima dell'uomo moderno. Il Faust di Goethe non è solo uno scienziato che vende l'anima al Diavolo per la conoscenza, è uno spirito inquieto che tenta in ogni modo di superare i limiti imposti all'intelletto umano.
Nel soddisfare i suoi desideri, Faust commette molti peccati, su tutti la corruzione e l'uccisione della dolce e casta Margherita. Nonostante ciò alla fine dei suoi giorni, quando Mefistofele lo fa morire perché convinto di aver vinto la sua anima, è la bontà divina a riconoscere i fini nobili che muovevano lo scienziato, che ha provato a superare i limiti della sua mente non per vanagloria ma per desiderio di bene. In quest'ottica Goethe lancia un messaggio preciso, ci indica infatti che la volontà di conoscenza è positiva e non va mai censurata.
Anche Mefistofele è nell'opera goethiana qualcosa in più di un semplice diavolo. Egli riconosce che il Diavolo non è granché e all'inizio dell'opera appare lusingato quando Dio gli concede udienza, la sua funzione è quindi quella di mostrare come il male sia meno soddisfacente di quanto appaia e che di fronte alla Grazia ogni intenzione oscura viene distrutta.
Nell'arco dei sessant'anni di stesura, Goethe ha pubblicato in tre riprese la sua opera. La prima parte, l'Urfaust, era molto più legata ai canoni dello Sturm und Drang, mentre nelle pubblicazioni successive l'autore ha inserito numerosi elementi classici che hanno conferito al Faust una straordinaria originalità.
Sebbene sia un'opera ambientata nella Germania del diciottesimo secolo, Goethe riesce a inserire dialoghi con filosofi antichi e con personaggi della mitologia greca, fino a far vivere al suo protagonista una travolgente passione con la più bella donna della storia, Elena di Troia.
Così come le scene e i personaggi, anche lo stile e i linguaggi usati dall'autore variano molto lungo lo svolgersi dell'opera. Si tratta decisamente di un poema inquieto come il suo autore, infatti tutta la vicenda è dominata dalle pene morali di Faust, che rappresentano fedelmente i tormenti che visse Goethe nell'arco della propria esistenza. Alla fine il personaggio non trova appagamento né nell'amore né nel potere, e solo con la salvezza dell'anima è definitivamente liberato dai tormenti patiti in vita.
Goethe è stato senza dubbio uno degli artisti più importanti della cultura europea. Il Faust è un'opera molto originale e che presenta un'interessante analisi dell'essere umano e della sua sete di crescita intellettiva e spirituale. Goethe mostra i tormenti di un'anima riflessiva, quelli che sono anche i suoi, e conclude che questi non sono da sottomettere a una cieca fede, bensì vanno tradotti in una crescita interiore.
L'opera essendo in versi non è di facile lettura, sebbene la traduzione di Guido Manacorda, la più importante di quelle italiane, scelga di trasformarne alcune parti in prosa per esigenze di stile. Vale però la pena di fare uno sforzo; sono tante le scene originali pensate dallo scrittore tedesco e in più l'opera permette di gettare uno sguardo su tutto quello che fu il Romanticismo europeo.
Francesco Abate
Grazie per questa analisi del Faust, sono ancora un po' stanca per l'influenza e leggere il tuo post mi ha proprio tirato su il morale: bello, intenso, soprattutto hai colto il vero senso dell'opera.
RispondiEliminaTi abbraccio.
E' stata di certo una lettura che resta negli anni.
EliminaRiprenditi presto.
Un abbraccio.