martedì 1 novembre 2022

YAZIDI

 

Yazidi è la terza poesia contenuta nella sezione "L'Inferno dei popoli", la quarta della raccolta Inferno.
Gli Yazidi sono tribù di lingua e origine curda che hanno una religione propria. Chiamati "adoratori del Diavolo" dai musulmani, nel 2014 subirono nel nord dell'Iraq la furia omicida dell'Isis, che in pochi giorni uccise migliaia di persone e rapì numerose donne allo scopo di renderle schiave sessuali. Una di queste, Nadia Murad, riuscì a fuggire dopo tre mesi e nel 2018 fu insignita del premio Nobel per la pace insieme all'attivista congolese Denis Mukwege per l'impegno contro l'uso dello stupro come arma di guerra.
Gli Yazidi sono uno fra i tanti popoli perseguitati per via delle differenze religiose, piaga ancora molto diffusa nel nostro mondo che crediamo tanto civile. Sono però anche il simbolo di un popolo che resiste, perché nonostante le persecuzioni non rinnegano la loro fede e conservano dignità e tradizioni pur nelle tribolazioni.
La poesia si apre con una domanda:
Ci chiamate "adoratori del Diavolo"
e fate bruciare al sole le nostre pelli;
quale Dio potrà perdonarvi?



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Se volete, potete anche seguirmi sui social alle seguenti pagine: Facebook, MeWe. Vi informo che ho disattivato il mio account Twitter a seguito del cambio di proprietà, io con quel pagliaccio di Elon Musk non voglio avere niente a che fare.

Grazie e buona lettura.

Francesco Abate

2 commenti:

  1. Guarda, sul tema delle discriminazione religiosa se ne può scrivere quanto si vuole perché le religioni, mescolandosi con la politica, vogliono il potere e quindi è una guerra senza quartiere.
    Ti faccio una domanda: secondo te Zuckerberg, con tutte le porcate che combina e ha combinato, è meglio di Musk?
    Per coerenza, dovresti anche toglierti da Facebook.
    Ti abbraccio.

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    Risposte
    1. Purtroppo hai ragione, la religione è da sempre un'arma al servizio del potere; quando diventa di massa fa solo danni.

      Per quanto riguarda il discorso sui social, non stimo entrambi, ma Musk si propone come un genio innovatore (cosa che non è), inoltre ha acquistato Twitter al solo scopo di alterarne le politiche sulla gestione delle fake news al fine di favorire quel cialtrone di Trump. Al di là delle simpatie e antipatie, è inammissibile che un riccone usi il denaro per manipolare il dibattito politico consentendo un uso scorretto dei social, per questo io non posso sottostare al suo gioco.
      Non è da escludere comunque in un futuro prossimo che mi tolga anche da Facebook, molte delle novità circa la funzionalità del social mi hanno scontentato parecchio.

      Un abbraccio.

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