domenica 1 dicembre 2024

HONG KONG

 

Hong Kong è una poesia contenuta nella raccolta Inferno.
In questa poesia parlo dell'oppressione con cui la dittatura cinese sta provando a schiacciare gli indomiti movimenti di protesta della città di Hong Kong. Da quando la città è passata dal controllo britannico a quello cinese, la Cina sta stringendo sempre più le maglie delle catene con cui la cinge, limitando sempre di più le libertà di una località storicamente abituata ad una certa autonomia. Purtroppo l'autonomia causa apertura mentale, e una dittatura non può permettersi di concedere ai propri cittadini troppa libertà di pensiero.
"Le tue catene chiodate
stringono e tormentano il corpo
ma l'anima è forte e vola via,
quell'anima che fermò il carro armato."
Sebbene il governo cinese reprima in modo duro ogni forma di dissenso, il pensiero e la volontà sono difficili da domare, così come il coraggio di quell'uomo che a piazza Tienanmen affrontò senza paura un carro armato.
Il governo cinese può attaccare i cittadini in protesta in mille modi, "ma il coraggio sa dove colpire
come l'urlo che perfora i timpani
ed esplode nell'aria in un suono:
libertà!"


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Francesco Abate

4 commenti:

  1. La libertà di pensiero è sempre stata invisa a qualsiasi dittatura.
    Tratti sempre temi centrali, complimenti

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    1. Grazie mille!
      Credo che sia compito di chi ha la possibilità di esprimersi tenere alta l'attenzione su queste mostruosità.

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  2. La violenza che le dittature esercitano sugli oppositori è chiaro segno della loro mancanza di argomenti plausibili e razionali. La dissidenza, perciò, deve sempre avere il coraggio di resistere , di non arrendersi mai ad una violenza finalizzata solo alla conquista del potere e del tornaconto economico.

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    1. Sono d'accordo, ed è incoraggiante osservare come, anche in situazioni disperate, l'uomo riesca a trovare la forza e il modo di far sentire la propria voce.

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