venerdì 22 maggio 2015

LETTERATURA: STUDIO DELLA "NOVELLA DELL'AVVENTURIERO" DI ARTHUR SCHNITZLER

La "Novella dell'avventuriero" fu l’ultimo scritto di Schitzler, pubblicato dopo la sua morte avvenuta nel 1931. La novella è incompleta, dopo la predizione di Geronte la trama può essere dedotta solo leggendo lo schizzo che l’autore aveva fatto per poi sviluppare l’opera.

Questa novella è ambientata nel nord Italia del ‘500. Anselmo Rigardi, giovane membro di una nobile famiglia ormai decaduta, perde entrambi i genitori a causa della peste che colpisce la città di Bergamo. Rimasto solo, decide di avventurarsi in un viaggio per vivere avventure. In questo suo peregrinare si imbatte in Geronte, un uomo capace di predire il momento esatto della morte di chiunque si trovi davanti. Costui, irritato dal fatto che Anselmo abbia passato la notte con la figlia, gli predice la data in cui morirà. Anselmo va via e rimane coinvolto nelle dispute che viveva il suo paese, uccide il principe ereditario e per questo si trova al comando dell’esercito che dovrà combattere un altro pretendente, alla fine vince e viene proclamato re. Intanto viene a sapere che Lucrezia ha avuto un bambino da lui e Geronte, suo prigioniero, gli rivela che la sua profezia era falsa dato che al momento in cui la formulò per lui provava odio e non era in grado prevedere la morte di chi amava o odiava. Anselmo, però, credendo di essere prossimo alla morte aveva ingerito del veleno, quindi muore nel giorno previsto da Geronte. 

L’ambientazione della novella appare comunque più vicina al mondo dei sogni che non a quello della realtà. In tutto il racconto, o almeno nella parte completata, la descrizione degli spazi e dei tempi in cui si svolge la vicenda avviene in modo molto impreciso, si può intuire che è giorno o che è notte, o se ci si trova in ambiente chiuso o aperto, ma è praticamente impossibile stabilire con precisione qual è il luogo o il tempo in cui avviene la vicenda narrata. È come avviene nei sogni, in cui la percezione degli spazi e del tempo non è precisa, infatti noi sogniamo un ambiente chiuso o aperto, ma difficilmente nel sogno le immagini ed i contorni sono ben definiti, lo stesso accade per il tempo. Nel sogno tutto è concentrato sulla vicenda centrale e sugli stati d’animo, il resto è una cornice ed ha poca importanza. Così avviene in questa novella, tutto ciò che accade è descritto con precisione, tutto ciò che prova Anselmo è descritto con precisione, i luoghi ed i tempi invece sono appena accennati.

I temi trattati dalla novella sono:
1)      Desiderio di libertà = infatti Anselmo si sente libero da ogni vincolo quando perde i genitori e ciò prevale perfino per il dolore causatogli dalla perdita;
2)  Mancanza di speranza = infatti nonostante Anselmo decida di non attendere la morte per pestilenza, finisce comunque per morire giovane; inoltre lui beve il veleno perché non sopporta l’angoscia datagli dalla predizione di Geronte, però muore comunque nella data prevista dalla predizione che inoltre era falsa;
3)   Precarietà dei sentimenti amorosi = Anselmo aveva una fidanzata che, però, morì annegata; passa la notte con Anita ma poi fugge da lei perché la percepisce come un ostacolo; si innamora di Lucrezia, da cui ha anche un figlio, ma questa lo caccia per non dar dispiacere al padre e poi questo amore lo porta alla morte;
4) Solitudine = Anselmo è solo finché vuole esserlo, ma anche quando poi cerca contatti resta sempre solo nella sua avventura.

Francesco Abate

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